Una cosa è certa. Aldilà delle ripercussioni che l'ultima seduta consiliare potrebbe avere sulla maggioranza, sono diversi gli equilibri politici che ha modificato. Di fatto è stata sancita, formalmente, la fine della collaborazione fra socialisti e Upr così come si è allentato il dialogo tra Ap e Noi Sammarinesi. Ma ci sono state frizioni anche all'interno del Psd con la componente democratica più vicina al Movimento di Venturini. Noi Sammarinesi non ha sostenuto l'ordine del giorno che proponeva l'ingresso in Commissione Finanze di Banca Centrale prima della verifica dei dati di Cassa di Risparmio perchè, scrive il Movimento di Maria Luisa Berti “ ci è parso di valenza prevalentemente politica allo scopo di sospingere AP sul fronte opposto, situazione dalla quale questa volta non è riuscita a smarcarsi”. Non intendiamo abusare dell'aula del Consiglio per fare "sondaggi" sugli eventuali nuovi equilibri politici, sottolinea la nota, tanto più all'interno di sedute così importanti per l'economia del Paese. Il si di Alleanza Popolare all'ordine del giorno, scrive Mario Venturini, non è improvvisato nè dettato da motivi di strategia politica o motivato dal fatto che qualcuno sta tirando la nostra giacchetta. Da tempo, e la maggioranza lo sapeva per aver dedicato a Cassa di Risparmio una serie di incontri nell'estate scorsa, eravamo convinti che, a fronte dei finanziamenti dello Stato a favore della banca, il governo dovesse verificarne la gestione e l'affidabilità dei vertici e cominciare a porre il problema della Fondazione per quanto riguarda le sue quote di proprietà del pacchetto azionario. Ho espresso questa posizione – rimarca - anche alla vigilia dell'ultima sessione consiliare durante un incontro fra il segretario alle Finanze (e qualche altro segretario di stato) con le delegazioni di tutti i gruppi consiliari, dopo aver comunicato - alla sola maggioranza - la mia sorpresa per aver trovato la ricapitalizzazione di Cassa nel progetto di legge sull'assestamento di bilancio. Rilevo piuttosto, prosegue Venturini, come su Cassa si muovano interessi di varia natura e tali da giustificare le interpretazioni più fantasiose e di comodo. Tutti, rassicura, vogliamo il bene di Cassa di Risparmio e un management all'altezza di riportarla in condizioni di tranquillizzante solidità. Ma se tutto ciò deve avvenire con il determinante aiuto dello Stato, è dovere della politica pretendere qualche assicurazione. Sarebbe meglio che chi si preoccupa di gettare acqua sul fuoco come se nulla di importante fosse accaduto, o di tirare in ballo prove di alternativa – conclude la nota - rivolgesse la sua attenzione ai conflitti di interesse che l'argomento ha messo in evidenza e stigmatizzasse alcuni comportamenti durante la votazione dell'Ordine del giorno alla quale hanno partecipato tutti i consiglieri - e non devono essere pochi - che sono soci della Fondazione o sono legati a Cassa da questioni estranee alla politica. La bocciatura, commenta l'Upr, era un fatto politicamente prevedibile visto lo “straordinario” spiegamento di forze della maggioranza con pesanti soccorsi esterni arrivati anche dall’opposizione. Questa situazione però – sottolinea Marco Podeschi - ne ha provocata inevitabilmente un’altra, forse più negativa in senso generale: sul tema CARISP governo e maggioranza hanno deciso unilateralmente di abbandonare l’atteggiamento dialogante con l’opposizione tenuto su Banca Centrale, voluntary disclosure, corpi di polizia, Unione Europea e commissione d’inchiesta Cassa di Risparmio.
Sonia Tura
Sonia Tura
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