E’ un esercito di 4.030 lavoratori, una macchina il cui funzionamento è garantito da un apparato burocratico di 800 persone. La pubblica amministrazione resta ridondante nonostante tagli e ridimensionamenti, ma ancora mancano figure specializzate, professionalità necessarie e non reperibili all’interno dell’organico. A fornire una fotografia esatta del settore pubblico è il Segretario di Stato agli Affari Interni, Valeria Ciavatta, che mette in evidenza come la riforma della PA miri a razionalizzare un apparato importante per il miglior funzionamento dello Stato. Ad assorbire il numero più alto di personale sono la scuola e la sanità: mille i dipendenti della scuola, di cui 660 docenti, 320 addetti o bidelli, 30 amministrativi. Leggermente superiore il numero del personale sanitario, 1.020 in totale, di cui 896 fra medici e infermieri. Poi ci sono i vari Enti, che assorbono 730 dipendenti, di cui 580 salariati e 150 amministrativi. E ancora la Giustizia: 19 giudici a tempo pieno, 50 amministrativi, 230 agenti delle forze dell’ordine. Infine le poste e telecomunicazioni, che conta 165 addetti. A gestire l’intera macchina dal punto di vista amministrativo c’è il cosiddetto apparato burocratico: 800 persone in tutto, compresi i dirigenti e il personale di supporto.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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