Di riordino della Gendarmeria e di adeguamento della sua scala gerarchica se ne parla da almeno 8 anni; da quando a sollecitare un rafforzamento e la previsione delle figure degli ufficiali ci aveva pensato l'allora comandante, Achille Zechini. Una convinzione condivisa dal Generale Gentili, nel suo breve passaggio alla guida della Gendarmeria, e concretizzata oggi dal Comandante Faraone. Ma soprattutto è una chiara volontà espressa dal Consiglio Grande e Generale, che nell'aprile del 2015, attraverso un Ordine del Giorno approvato a maggioranza lo indicava come uno dei punti prioritari, insieme con il maggiore coordinamento fra i Corpi, la migliore definizione delle funzioni e la creazione di una centrale operativa unica.
Alla lettera B di quel documento, il parlamento sammarinese invocava l'adeguamento dell’organico e della linea gerarchica di ciascun Corpo, auspicando anche l'attivazione di percorsi formativi.
Quei corsi sono stati frequentati con successo dal personale in servizio, in particolare dai Marescialli, che oltre ad una formazione all'estero, con relativi esami finali, hanno superato il Corso per Ufficiali del Comando Superiore delle Milizie. Tutti dunque attrezzati per assumere il ruolo di Tenente, previsto nel nuovo modello organizzativo della Gendarmeria. Certo, come in tutti i cambiamenti si registrano resistenze, critiche e gelosie ma la complessità delle competenze e di conseguenza delle responsabilità nei vari uffici della Gendarmeria, impongono un adeguamento gerarchico pensato, appunto, da lungo tempo e mai realizzato fino ad ora per una serie di complessità politiche e burocratiche. Approvato il decreto in votazione in questa sessione consiliare, le qualifiche all'interno del corpo della Gendarmeria cambieranno, i Brigadieri diventeranno Marescialli, i Marescialli diventeranno Tenenti, in quest'ultimo caso, stando ad indiscrezioni, senza aumenti retributivi. Dunque un intervento che equipara certe figure sammarinesi a quelle di altri corpi di polizia italiani, dal quale però ci si aspetta anche un rinnovato stimolo capace di produrre un salto di qualità nei servizi assicurati ai cittadini.
Alla lettera B di quel documento, il parlamento sammarinese invocava l'adeguamento dell’organico e della linea gerarchica di ciascun Corpo, auspicando anche l'attivazione di percorsi formativi.
Quei corsi sono stati frequentati con successo dal personale in servizio, in particolare dai Marescialli, che oltre ad una formazione all'estero, con relativi esami finali, hanno superato il Corso per Ufficiali del Comando Superiore delle Milizie. Tutti dunque attrezzati per assumere il ruolo di Tenente, previsto nel nuovo modello organizzativo della Gendarmeria. Certo, come in tutti i cambiamenti si registrano resistenze, critiche e gelosie ma la complessità delle competenze e di conseguenza delle responsabilità nei vari uffici della Gendarmeria, impongono un adeguamento gerarchico pensato, appunto, da lungo tempo e mai realizzato fino ad ora per una serie di complessità politiche e burocratiche. Approvato il decreto in votazione in questa sessione consiliare, le qualifiche all'interno del corpo della Gendarmeria cambieranno, i Brigadieri diventeranno Marescialli, i Marescialli diventeranno Tenenti, in quest'ultimo caso, stando ad indiscrezioni, senza aumenti retributivi. Dunque un intervento che equipara certe figure sammarinesi a quelle di altri corpi di polizia italiani, dal quale però ci si aspetta anche un rinnovato stimolo capace di produrre un salto di qualità nei servizi assicurati ai cittadini.
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