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Nuovo governo: la parola ai Democratici

26 nov 2003
Nuovo governo: la parola ai Democratici
Adesso tocca ai Democratici. Saranno loro infatti a prendere in esame gli ultimi sviluppi dell’intesa per la formazione di una nuova maggioranza e a dare, eventualmente, il via libera. Dopo che la Dc ha confermato l’assenso per il governo dei contenuti, la parola passa ai due alleati in pectore, PDD e PSS. Il primo dei due, ad affrontare la questione nei propri organismi, sarà il partito dei democratici che incassata la decisione della DC è chiamato a fare la stessa cosa. Le condizioni, ha fatto sapere il segretario, Giuseppe Morganti, ci sono, se quanto concordato sarà mantenuto il nostro assenso arriverà di sicuro. Eppure non tutto appare così scontato. Quelle affermazioni del Capogruppo democristiano al suo parlamentino non sono piaciute al PDD. Podeschi, aprendo i lavori del Consiglio Centrale, ha messo l’accento sulla partecipazione di Rifondazione Comunista alla nuova maggioranza, ponendo di fatto uno sbarramento ai comunisti. Non ha gradito Morganti che non ha mancato di sottolinearlo anche negli ultimissimi colloqui. Ma i chiarimenti ci sono stati e tutto sembra rientrato nel solco della normalità. Cose già dette e già interpretate. Se dai democratici arriverà il via libera definitivo, la palla passerà ai socialisti che domani sera ne discuteranno nel loro consiglio direttivo. Se anche in questo organismo non si incontreranno ostacoli, già nella mattinata di venerdì il governo potrebbe dimettersi e aprire ufficialmente la crisi. Subito dopo i previsti passaggi istituzionali, le consultazioni cioè della Reggenza con le forze politiche, il conferimento del mandato, lo scioglimento della riserva dopo le consultazioni e la formazione del nuovo governo. I tempi – dicono gli interessati – possono essere davvero brevi, considerato che già tutto il lavoro di confronto è stato fatto al tavolo della trattativa e che siamo di fronte ad una crisi pilotata, con cioè già la soluzione preconfezionata. Salvo intoppi o imprevisti forse già nelle prossime settimane il Paese potrebbe avere un nuovo esecutivo.

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