“Del sogno della maggioranza di essere il nuovo è rimasto solo polvere”. Nelle parole di Matteo Zeppa un pensiero comune: il fallimento del Governo. E l'ordine del giorno bocciato con 30 voti “tracciava un solco rispetto al passato” - dice Alessandro Mancini “dava una chance, a chi aveva subito diktat – dice Iro Belluzzi - di prendere le distanze da azioni scellerate”, “ma la maggioranza – continua Giovanna Cecchetti – ha girato la faccia dall'altra parte”.
Quell'ordine del giorno che ricostruendo la vicenda Asset chiedeva di sostituire i membri del CCR e rimuovere le manleve, bollato come “una sentenza” dalla maggioranza, per Matteo Zeppa è invece politico e votarlo significava stare dalla parte dello Stato. Ma “non finisce qui” - promette – annunciando iniziative di tutta l'opposizione in mezzo alla cittadinanza. Si guarda al futuro. “ Vogliamo lavorare ad un'alternativa – informa Teodoro Lonfernini – vedere con quali criteri costruire una nuova maggioranza che sia solida nel tempo. Lo faremo con un occhio vigile su chi ha provocato i danni”. Insomma, non c'è spazio “per chi siede ancora nel CCR – dice - in maniera inopportuna sia sotto il profilo istituzionale che giudiziario”. “Il Governo trainato da Repubblica Futura e Celli è fallito” – tuona Pedini Amati - “occorre prenderne atto. E' l'ultima possibilità per ragionare in un'ottica di emergenza, fare quanto dobbiamo fare e andare alle elezioni”. Nonostante i 30 no di una maggioranza nei numeri compatta, non sono sfuggite le aperture e i distinguo di qualche consigliere, come Matteo Ciacci. Belluzzi spera non siano “timidi vagiti”.
Alessandro Mancini si aspetta che l'amore verso il paese “prevalga rispetto a logiche politiche o di bottega. Ci sono i partiti, le coalizioni ma prima di tutto ci sono le persone. E le persone possono ancora fare la differenza”.
La maggioranza chiede uno sforzo comune per trovare soluzioni ai gravi problemi che affliggono il settore bancario e finanziario. E' ancora possibile? “L'analisi di questo cambio di atteggiamento della maggioranza – spiega Mancini - è dettato da una nuova Banca Centrale che finalmente fa gli interessi del paese. E' chiaro che la collaborazione e il confronto devono partire da un presupposto: chiudere con il passato. Altrimenti sarà difficile innescare un qualsiasi tipo di dialogo”. Come si chiude col passato? “Con un'assunzione di responsabilità. Chi sbaglia paga. E deve andare a casa”.
MF
Nel video Alessandro Mancini Ps
Quell'ordine del giorno che ricostruendo la vicenda Asset chiedeva di sostituire i membri del CCR e rimuovere le manleve, bollato come “una sentenza” dalla maggioranza, per Matteo Zeppa è invece politico e votarlo significava stare dalla parte dello Stato. Ma “non finisce qui” - promette – annunciando iniziative di tutta l'opposizione in mezzo alla cittadinanza. Si guarda al futuro. “ Vogliamo lavorare ad un'alternativa – informa Teodoro Lonfernini – vedere con quali criteri costruire una nuova maggioranza che sia solida nel tempo. Lo faremo con un occhio vigile su chi ha provocato i danni”. Insomma, non c'è spazio “per chi siede ancora nel CCR – dice - in maniera inopportuna sia sotto il profilo istituzionale che giudiziario”. “Il Governo trainato da Repubblica Futura e Celli è fallito” – tuona Pedini Amati - “occorre prenderne atto. E' l'ultima possibilità per ragionare in un'ottica di emergenza, fare quanto dobbiamo fare e andare alle elezioni”. Nonostante i 30 no di una maggioranza nei numeri compatta, non sono sfuggite le aperture e i distinguo di qualche consigliere, come Matteo Ciacci. Belluzzi spera non siano “timidi vagiti”.
Alessandro Mancini si aspetta che l'amore verso il paese “prevalga rispetto a logiche politiche o di bottega. Ci sono i partiti, le coalizioni ma prima di tutto ci sono le persone. E le persone possono ancora fare la differenza”.
La maggioranza chiede uno sforzo comune per trovare soluzioni ai gravi problemi che affliggono il settore bancario e finanziario. E' ancora possibile? “L'analisi di questo cambio di atteggiamento della maggioranza – spiega Mancini - è dettato da una nuova Banca Centrale che finalmente fa gli interessi del paese. E' chiaro che la collaborazione e il confronto devono partire da un presupposto: chiudere con il passato. Altrimenti sarà difficile innescare un qualsiasi tipo di dialogo”. Come si chiude col passato? “Con un'assunzione di responsabilità. Chi sbaglia paga. E deve andare a casa”.
MF
Nel video Alessandro Mancini Ps
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