“Ne parleremo domani in Ufficio di presidenza ma siamo certi che la maggioranza verrà a confrontarsi con noi”. Così Matteo Zeppa che, pur senza risposta alla mail inviata ieri a tutti i capigruppo sottolinea: “non è un invito ma una conferma di quanto dichiarato in Tv a Palazzo Pubblico”. Si darà modo così ai cittadini di sentire tutte le campane, rimarca il capogruppo di Rete. Una sorta di punto zero per ripartire con il dialogo. Illustreremo il contenuto dell'ordinanza Morsiani, anticipa il capogruppo della Dc, e le conseguenze politiche che comporta. Per Cardelli emergono in modo dettagliato i rapporti tra certi gruppi di potere e le istituzioni pubbliche, il cui dominus era Confuorti: dal commissariamento di Asset, alla perdita di Cassa, alla gestione dei crediti Delta.
Intollerabile, aggiunge Marianna Bucci di Rete, rimandare tutto alle decisioni al tribunale, “la politica ha il dovere di accertare le responsabilità politiche”. Ne indica alcune: “l'omissione di soccorso” perchè per 1 anno si è fatto finta di niente davanti alle denunce dell'opposizione, i decreti emanati a luglio dal governo e la manleva concessa dall'esecutivo al cda di Cassa che, dice, “li ha graziati”.
Un atto di responsabilità del governo, afferma Emanuele Santi di Mdsi, sarebbe dichiarare nulli tutti gli atti di Banca Centrale e Cassa di Risparmio, “perchè hanno lavorato contro il Paese”. Si parla di un rimpasto di governo, dice Federico Pedini Amati, “bisogna vedere se questa maggioranza è in grado di mollare i collusi. Se la maggioranza è estranea a questi fatti, dice il capogruppo socialista Alessandro Mancini, può fornirci i verbali del CCR e promuovere azioni di responsabilità per impedire che chi ha delle colpe possa mettersi in sicurezza.
Per il segretario del psd Nicola Ciavatta, serve una presa di coscienza di tutta la politica, la stessa adottata con il caso Mazzini. Nessuna spallata al governo, ribadisce, ma grande preoccupazione perchè i fatti sono altrettanto gravi.
E’ sempre facile farsi belli dietro la ricerca del dialogo a parole, replica a stretto giro la maggioranza precisando di avere comunicato a Zeppa, un'ora prima della conferenza stampa dell'opposizione, che non sarebbero stati presenti alla serata ma che davano la disponibilità ad organizzarne una comune. Ma perché sia possibile, sottolinea, serve il riconoscimento reciproco mentre buona parte dell’opposizione è ancora convinta che questo governo non sia legittimato solo perché ha vinto le elezioni al secondo turno – con quasi il 60% dei voti. La maggioranza si prenderà le sue responsabilità come ha già fatto anche per quello che è successo attorno a Banca Centrale, scrive Adesso.sm, ma l’opposizione deve prendersi le sue ammettendo di aver contribuito ad allarmare inutilmente i cittadini, gli investitori e i clienti delle nostre banche, con una serie di fanfaronate mai realizzatesi. La maggioranza cita "la scalata a Cassa di Risparmio da parte di Marino Grandoni, il colpo di Stato per bloccare il Caso Titoli, le offese, le diffamazioni, le falsità, le difficoltà di dialogo che hanno impedito di identificare immediatamente le dinamiche distorte che si sarebbero verificate in BCSM". Siamo pronti a far partire una nuova fase di dialogo politico, rimarca la maggioranza, se dall’altra parte vedremo un gruppo di persone preoccupate per il Paese e non politici di vecchio stampo che hanno come unico interesse quello di strumentalizzare uno sciopero generale per massimizzare il proprio consenso elettorale. Adesso.sm anticipa che farà all'opposizione la propria proposta per un confronto pubblico civile e costruttivo.
Sonia Tura
Intollerabile, aggiunge Marianna Bucci di Rete, rimandare tutto alle decisioni al tribunale, “la politica ha il dovere di accertare le responsabilità politiche”. Ne indica alcune: “l'omissione di soccorso” perchè per 1 anno si è fatto finta di niente davanti alle denunce dell'opposizione, i decreti emanati a luglio dal governo e la manleva concessa dall'esecutivo al cda di Cassa che, dice, “li ha graziati”.
Un atto di responsabilità del governo, afferma Emanuele Santi di Mdsi, sarebbe dichiarare nulli tutti gli atti di Banca Centrale e Cassa di Risparmio, “perchè hanno lavorato contro il Paese”. Si parla di un rimpasto di governo, dice Federico Pedini Amati, “bisogna vedere se questa maggioranza è in grado di mollare i collusi. Se la maggioranza è estranea a questi fatti, dice il capogruppo socialista Alessandro Mancini, può fornirci i verbali del CCR e promuovere azioni di responsabilità per impedire che chi ha delle colpe possa mettersi in sicurezza.
Per il segretario del psd Nicola Ciavatta, serve una presa di coscienza di tutta la politica, la stessa adottata con il caso Mazzini. Nessuna spallata al governo, ribadisce, ma grande preoccupazione perchè i fatti sono altrettanto gravi.
E’ sempre facile farsi belli dietro la ricerca del dialogo a parole, replica a stretto giro la maggioranza precisando di avere comunicato a Zeppa, un'ora prima della conferenza stampa dell'opposizione, che non sarebbero stati presenti alla serata ma che davano la disponibilità ad organizzarne una comune. Ma perché sia possibile, sottolinea, serve il riconoscimento reciproco mentre buona parte dell’opposizione è ancora convinta che questo governo non sia legittimato solo perché ha vinto le elezioni al secondo turno – con quasi il 60% dei voti. La maggioranza si prenderà le sue responsabilità come ha già fatto anche per quello che è successo attorno a Banca Centrale, scrive Adesso.sm, ma l’opposizione deve prendersi le sue ammettendo di aver contribuito ad allarmare inutilmente i cittadini, gli investitori e i clienti delle nostre banche, con una serie di fanfaronate mai realizzatesi. La maggioranza cita "la scalata a Cassa di Risparmio da parte di Marino Grandoni, il colpo di Stato per bloccare il Caso Titoli, le offese, le diffamazioni, le falsità, le difficoltà di dialogo che hanno impedito di identificare immediatamente le dinamiche distorte che si sarebbero verificate in BCSM". Siamo pronti a far partire una nuova fase di dialogo politico, rimarca la maggioranza, se dall’altra parte vedremo un gruppo di persone preoccupate per il Paese e non politici di vecchio stampo che hanno come unico interesse quello di strumentalizzare uno sciopero generale per massimizzare il proprio consenso elettorale. Adesso.sm anticipa che farà all'opposizione la propria proposta per un confronto pubblico civile e costruttivo.
Sonia Tura
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