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PA: ecco come si cerca di colmare il gap con il settore privato

Rete approfondisce con il Segretario Tonnini i tasselli del processo di riforma

di Monica Fabbri
14 ott 2022

Quattro le parole chiave che guidano le scelte del Governo: semplificazione, efficienza, flessibilità, meritocrazia. Principi rimasti per anni semplici enunciazioni ma che ora si concretizzano attraverso una serie di Decreti. Tanti i tasselli che, come un puzzle, stanno componendo una Pa che cerca di allinearsi al settore privato. Alcuni interventi rappresentano una piccola rivoluzione, ma sono passati in sordina poiché nascosti nei tecnicismi – spiega il Segretario di Rete Emanuele Santi. Ieri sera, quindi, il movimento ha incontrato i cittadini proprio per raccontare come la pubblica amministrazione sta cambiando. Il Segretario agli Interni Elena Tonnini ha illustrato i diversi provvedimenti che ridisegnano il settore pubblico. Una delle novità più significative riguarda, ad esempio, la mobilità interna, che sposta e riqualifica i dipendenti in base alle esigenze, a cui si affianca il trattamento retributivo ridotto in caso di eccedenza e un fabbisogno con una previsione del 4,5% in meno.
Nel processo di riorganizzazione emerge anche l'accorpamento tra uffici, che abbassa il numero dei dirigenti da 73 a 63. Altro passaggio significativo è la stabilizzazione automatica dopo tre anni. Prima – dicono da Rete – era uno strumento cattura voti, impiegato in campagna elettorale. Un capitolo importante riguarda l'efficienza e la responsabilità dei dirigenti, che a fronte di una maggior autonomia economica e indipendenza, verranno valutati su obiettivi chiari e trasparenti. Ed è previsto il licenziamento per scarso rendimento. Cambia anche la composizione della commissione di valutazione, per una minore discrezionalità e tempistiche più snelle. Di pubblica amministrazione si parlerà nel prossimo Consiglio, chiamato a votare la legge di disciplina dei dipendenti pa. 





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