Upr interviene sullo scandalo Panama Papers: ci saremmo aspettati – si legge in una nota - che le Autorità del Titano si fossero attivate per sapere se nelle migliaia di nominativi ci sono anche soggetti sammarinesi. Non solo: il movimento ricorda che San Marino negli ultimi anni ha subito attacchi mediatici e da parte di Governi esteri per essere un paradiso fiscale, e la risposta dell'Esecutivo è stata solo quella di fornire elenchi e nominativi, sperando così – rimarcano - di placare i nostri persecutori. Purtroppo così non è stato, nonostante il cambiamento radicale del nostro sistema normativo secondo gli standard più evoluti. Per Upr risulta spiacevole scoprire che negli ultimi anni chi ci ha accusato utilizzava poi sofisticati sistemi legali per detenere i propri capitali all’estero in regimi fiscali molto favorevoli. Mentre San Marino ha seguito la strada della trasparenza – osserva Nicola Selva – in Europa si continuano a percorrere strade lontane dagli standard internazionali. Oltre alla verifica dei nominativi sammarinesi nella lista Panama Papers, Selva spera che ci sia anche una risposta di politica estera alle comunicazioni che stanno arrivando in Repubblica da parte delle Fiamme Gialle. “Mi sarei aspettato una replica all’intervista rilasciata dal Direttore Generale delle Finanze – dichiara il coordinatore Upr – invece silenzio assoluto.
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