Da sabato mattina alla sede dell'Ambasciata di Francia, Palazzo Farnese, è un pellegrinaggio continuo, di romani e turisti. Questa mattina c'erano anche le scolaresche, i bambini hanno lasciato bigliettini e fiori che si sono aggiunti alla grande distesa che occupa la piazza.
La sensazione a Roma, oggi, era di una città molto più sorvegliata, forze di polizia praticamente ovunque in centro, a piazza Navona, al Pantheon.
Sensazione rafforzata poi dalle parole del governo che alla Camera, alle 18.30, ha tenuto una informativa urgente.
Dopo il minuto di silenzio chiesto dalla presidente Boldrini che ha ricordato anche Valeria Solesin tra i morti di Parigi, “donna italiana esemplare” l'ha definita il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, si è parlato di come fronteggiare la minaccia Daesh, ossia, per Gentiloni, combattere il terrorismo distruggendo la sua capacità di controllare il territorio ed estirpare la sua capacità di attrazione, tanti stranieri infatti ingrossano le file dell'Isis anche se, ha precisato, gli italiani sono meno di un centinaio.
Centinaia invece i militari italiani impegnati nella coalizione anti daesh, anche addetti all'addestramento in Kurdistan e Iraq. Una sfida da vincere, ha detto, da italiani ed europei, loro vogliono uccidere le nostre libertà ma noi combatteremo per difendere i nostri valori, non dichiarando guerra all'Islam ma ai rinnegati, insieme alla maggioranza delle comunità islamiche che vivono nei nostri Paesi.
Il ministro dell'Interno Alfano ha ribadito che in Italia il livello di allerta è di “rischio elevato”: “Non vogliamo militarizzare Roma” ha puntualizzato, ma alla Capitale vanno 700 militari in aggiunta al contingente di 1.300 unità già presente e che sarà confermato nel 2016. A Roma tra l'altro operano 24mila unità effettive di forze di polizia. Ci saranno presidi fissi degli obiettivi sensibili, come quelli religiosi in vista del Giubileo, anche a Loreto e a Foggia, e ha parlato anche di controlli aerei per tutto questo periodo. Poi ha tranquillizzato il milione e 600mila musulmani presenti in Italia “Sappiamo ben distinguere – ha concluso – chi prega da chi spara”.
Francesca Biliotti
La sensazione a Roma, oggi, era di una città molto più sorvegliata, forze di polizia praticamente ovunque in centro, a piazza Navona, al Pantheon.
Sensazione rafforzata poi dalle parole del governo che alla Camera, alle 18.30, ha tenuto una informativa urgente.
Dopo il minuto di silenzio chiesto dalla presidente Boldrini che ha ricordato anche Valeria Solesin tra i morti di Parigi, “donna italiana esemplare” l'ha definita il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, si è parlato di come fronteggiare la minaccia Daesh, ossia, per Gentiloni, combattere il terrorismo distruggendo la sua capacità di controllare il territorio ed estirpare la sua capacità di attrazione, tanti stranieri infatti ingrossano le file dell'Isis anche se, ha precisato, gli italiani sono meno di un centinaio.
Centinaia invece i militari italiani impegnati nella coalizione anti daesh, anche addetti all'addestramento in Kurdistan e Iraq. Una sfida da vincere, ha detto, da italiani ed europei, loro vogliono uccidere le nostre libertà ma noi combatteremo per difendere i nostri valori, non dichiarando guerra all'Islam ma ai rinnegati, insieme alla maggioranza delle comunità islamiche che vivono nei nostri Paesi.
Il ministro dell'Interno Alfano ha ribadito che in Italia il livello di allerta è di “rischio elevato”: “Non vogliamo militarizzare Roma” ha puntualizzato, ma alla Capitale vanno 700 militari in aggiunta al contingente di 1.300 unità già presente e che sarà confermato nel 2016. A Roma tra l'altro operano 24mila unità effettive di forze di polizia. Ci saranno presidi fissi degli obiettivi sensibili, come quelli religiosi in vista del Giubileo, anche a Loreto e a Foggia, e ha parlato anche di controlli aerei per tutto questo periodo. Poi ha tranquillizzato il milione e 600mila musulmani presenti in Italia “Sappiamo ben distinguere – ha concluso – chi prega da chi spara”.
Francesca Biliotti
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