Ieri l'ennesimo scontro, in Direzione, con gli esponenti della corrente 'liberamente San Marino'. In ballo c'era il documento del comitato di Segreteria in vista dell'appuntamento congressuale. Documento che è stato approvato a larga maggioranza. Due i contrari: Epifanio Troina ed Emanuele Santi. Erik Casali era già uscito sbattendo la porta. La questione sono gli otto punti fondamentali che lui e i suoi hanno sottoposto alla direzione e che – accusano - non sono stati recepiti. In particolare la preferenza unica e il finanziamento ridotto ai partiti. Erik Casali fa una profezia: chiuderanno il partito socialista – dice - per fare un contenitore con i resti del psd, le macerie dell'upr e con qualche indipendente. Ma Paride Andreoli non ci sta, e le bolla come illazioni di chi vorrebbe vedere il partito non più sulla scena politica. “Entreremo ed usciremo dal Congresso con il garofano”, afferma. Sulla questione degli otto punti ribadisce che sei facevano già parte del codice etico, ed era dunque normale reinserirli e rafforzarli. Cosa che è stata fatta. Sui temi della preferenza unica e del finanziamento ai partiti la posizione del Ps viene da molto lontano. Erano del resto già stati oggetto di confronto. Nonostante la posizione dell'Esecutivo fosse chiara – dice Andreoli – Erik Casali si è fatto promotore del referendum, senza neppure comunicarlo al suo partito.
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