Il Patto c’è. Una frase lapidaria lanciata all’ opposizione, al governo e più in generale al paese. Con l’esecutivo si è confrontato alla ricerca di un metodo nuovo e di una maggiore sinergia. Dopo le lamentele su alcune scelte, come quella del tavolo tripartito, prese senza interpellare la maggioranza, è stata chiesta maggiore collegialità. Poi uno sguardo all’interno, non per fare processi, ma solo il punto della situazione. Il clima che si era venuto a creare artificiosamente era quello di una sorta di pre-crisi. Ma non è così, ribadisce la maggioranza, anche se non nasconde alcune “ insoddisfazioni” al suo interno. Ecco che il Patto ha ragionato sulle cose da fare e in che tempi. “Un passaggio di maturità”. Lo definisce in una nota. Trovare la coesione in questa fase è fondamentale per dare al paese la possibilità di fare un salto di qualità. Ogni altra situazione sarebbe un salto nel buio. I problemi non sono finiti: dagli accordi con l’Italia ai 500 disoccupati e i 1500 in cassa integrazione. Dal commercio e turismo che nonostante la crisi hanno tenuto, al censimento e legge sulle residenze, progetti pronti a divenire operativi. La coalizione di maggioranza ha individuato anche nuovi percorsi di sviluppo: dal trust a nuovi strumenti finanziari, dalla legge sul commercio alla riorganizzazione della PA, con meno burocrazia. Il Patto per San Marino c’è. E rilancia.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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