La Dc prende atto della fine della Coalizione San Marino Bene Comune e, Marco Gatti, riunisce il Consiglio Centrale per ripercorrere i passaggi che, nelle ultime due settimane, hanno portato alla crisi di governo con il ritiro della delegazione da parte di Alleanza Popolare. Il segretario della Dc ha anche spiegato che la scelta di far sottoscrivere le dimissioni a tutto il gruppo consiliare, vuole accelerare i passaggi istituzionali per “ridare al Paese un nuovo Governo coeso e operativo quanto prima”.
Il dibattito ha confermato la necessità – definita prioritaria – di costituire una nuova coalizione che consenta di realizzare gli interventi necessari al consolidamento ed alla stabilità del sistema economico e sociale di San Marino. Una nuova coalizione che si unisca a partire dagli obiettivi da raggiungere, ripete la Dc, definendo prima come agire e che possa garantire un ampio consenso delle forze politiche popolari e della società civile, evitando “ammucchiate” che garantirebbero forse la vittoria elettorale ma che renderebbe difficilmente governabile il Paese. Il confronto, per definire il programma elettorale, partirà dalle 50 pagine di proposte contenute nel documento figlio dell'ultima Conferenza Programmatica. Considerando la difficoltà della prossima campagna elettorale, scrive il pdcs, è stato sottolineata fortemente l’esigenza di presentarsi ai cittadini rendendo evidenti le azioni strettamente importanti per il Paese, e non più rimandabili, riguardanti il sistema bancario ed il rapporto con l’Europa e l’Italia, per continuare a garantire la sovranità di San Marino a livello internazionale.
Intanto, dopo aver incassato la condivisione di Repubblicafutura, Sinistra Socialista Democratica che, ricordiamo, riunisce Psd, Sinistra Unita, LabDem e il Consigliere indipendente Denise Bronzetti, prosegue gli incontri politici che hanno l'obiettivo di dare vita ad una "grande coalizione". Per il Psd la mattinata è stata di confronto con gli attuali alleati di governo: prima Noi Sammarinesi e poi il partito democratico cristiano. Qui le convergenze appaiono lontane. Le due forze politiche infatti hanno già anticipato la loro contrarietà a quelle che hanno definito "ammucchiate", puntando soprattutto sulla necessità di coesione politica. Tutti d'accordo invece su quelle che sono le emergenze del Paese anche se appare diverso il percorso da intraprendere per affrontarle.
Sonia Tura
Il dibattito ha confermato la necessità – definita prioritaria – di costituire una nuova coalizione che consenta di realizzare gli interventi necessari al consolidamento ed alla stabilità del sistema economico e sociale di San Marino. Una nuova coalizione che si unisca a partire dagli obiettivi da raggiungere, ripete la Dc, definendo prima come agire e che possa garantire un ampio consenso delle forze politiche popolari e della società civile, evitando “ammucchiate” che garantirebbero forse la vittoria elettorale ma che renderebbe difficilmente governabile il Paese. Il confronto, per definire il programma elettorale, partirà dalle 50 pagine di proposte contenute nel documento figlio dell'ultima Conferenza Programmatica. Considerando la difficoltà della prossima campagna elettorale, scrive il pdcs, è stato sottolineata fortemente l’esigenza di presentarsi ai cittadini rendendo evidenti le azioni strettamente importanti per il Paese, e non più rimandabili, riguardanti il sistema bancario ed il rapporto con l’Europa e l’Italia, per continuare a garantire la sovranità di San Marino a livello internazionale.
Intanto, dopo aver incassato la condivisione di Repubblicafutura, Sinistra Socialista Democratica che, ricordiamo, riunisce Psd, Sinistra Unita, LabDem e il Consigliere indipendente Denise Bronzetti, prosegue gli incontri politici che hanno l'obiettivo di dare vita ad una "grande coalizione". Per il Psd la mattinata è stata di confronto con gli attuali alleati di governo: prima Noi Sammarinesi e poi il partito democratico cristiano. Qui le convergenze appaiono lontane. Le due forze politiche infatti hanno già anticipato la loro contrarietà a quelle che hanno definito "ammucchiate", puntando soprattutto sulla necessità di coesione politica. Tutti d'accordo invece su quelle che sono le emergenze del Paese anche se appare diverso il percorso da intraprendere per affrontarle.
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©