A pochi giorni dal dibattito consiliare, il Pdcs in una nota prende atto, “con dispiacere, ma non con stupore”, - si legge - della volontà dell'Esecutivo di tirare dritto, e allo stesso tempo rilancia la necessità di un percorso trasparente ed una soluzione sammarinese per il sistema bancario, senza dover ricorrere all'indebitamento estero. “Mentre il Governo – sostengono da Via delle Scalette - incanta la maggioranza e i propri elettori con miraggi di “hub finanziari” e banche “pivot”, il progetto dell’esecutivo, che da opaco è ormai divenuto oscuro, continua a prendere forma, una forzatura dopo l’altra, senza alcuna cura per i danni che già son stati causati al sistema e ai risparmiatori. Siamo sempre più consapevoli – rimarcano - che il confronto e la ricerca di una condivisione che richiediamo con forza non ci sarà mai, anche perché vorrebbe dire confrontarsi con chi consegna “il compitino all’Esecutivo” e non può consentire all’Esecutivo stesso alcun ripensamento.
Inaccettabile – concludono - che il Governo abbia appaltato a Banca Centrale la politica del paese; una Banca Centrale chiusa in se stessa – la definiscono - “per non ammettere errori e conflitti d’interesse al limite della legalità”.
Inaccettabile – concludono - che il Governo abbia appaltato a Banca Centrale la politica del paese; una Banca Centrale chiusa in se stessa – la definiscono - “per non ammettere errori e conflitti d’interesse al limite della legalità”.
Riproduzione riservata ©