Nel titolo un messaggio forte, provocatorio: “governare non è comandare". Porta con sé due anni di battaglie, l'appello alla condivisione, nella consapevolezza delle difficoltà di un paese “le cui scelte incideranno pesantemente sul futuro”. La Dc rivendica, nelle parole del Segretario politico, la propensione alla proposta e in nome del dialogo esce da schemi tradizionali e guarda alla società civile. Da qui la forma che è anche sostanza: 9 macrotemi per altrettante micro conferenze, per scrivere insieme a cittadini, società civile, associazioni sindacali e di categoria, “proposte condivise nell'interesse della collettività”. “Vogliamo lanciare il messaggio – continua Venturini - che la Democrazia Cristiana è pronta a mettersi in discussione, sempre più in mezzo alla gente”. Governare non è comandare: un invito rivolto non solo alla maggioranza. “ Vale anche per noi”, dice il presidente Luca Beccari. “Siamo stati un partito di governo per tanti anni, molte volte siamo stati accusati di esercitare il potere. Non dobbiamo dimenticare che la Dc, anche in un ruolo di opposizione, deve sempre scegliere la strada del confronto”. Tornano nelle parole di Venturini le critiche ad un “regime sempre più autoritario che zittisce chi la pensa diversamente e adotta soluzioni che favoriscono determinati potentati economici”. “Siamo pronti per una nuova fase di impegno – rimarca dal pulpito – che comporterà scelte precise e coraggiose”. Dal lavoro allo sviluppo dell'economia, passando per la salvaguardia delle pensioni e dello stato sociale, senza dimenticare l’efficacia della formazione scolastica e la salvaguardia dei pilastri dell'assetto democratico e istituzionali. “Solo così – dice il Segretario - saremo capaci di recuperare quella fiducia nella partecipazione dei cittadini che è il cuore della istituzioni democratiche di cui andiamo fieri”. Nella partita delle alleanze, la Dc guarda ai contenuti prima che alle persone. “ Senza avere ben chiaro quali sono gli obiettivi comuni e le priorità che devono guidare l'azione politica – afferma Luca Beccari - non è un'alleanza funzionale a un buono scopo”. Prima di tutto, quindi, bisogna ricercare “condivisione su reali emergenze, priorità e poi soluzioni”. Il paese ha anche bisogno di ritrovare normalità. “Oltre al problema della crisi economica abbiamo anche una crisi istituzionale. C'è grande confusione a tutti i livelli, una conflittualità politica e sociale senza precedenti. Per tornare a questa normalità il paese ha bisogno di partiti e forze politiche che si confrontino sui contenuti. La conferenza per noi è un invito alla società civile e alle forze politiche responsabili a confrontarsi con noi su questi temi. Resta inteso che difficilmente il nostro percorso futuro potrà andare a braccetto - conclude - con quelli che oggi stanno creando le problematiche più grosse per il paese”.
MF
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