“Una votazione illegittima”. Così Zona Franca, la componente del Partito dei Democratici, definisce la risoluzione conclusiva della Conferenza Programmatica, ritenendolo un atto nullo, assunto in violazione al regolamento per la fase costituente del Partito dei Socialisti e dei Democratici. A Segretario e Presidente del PDD, gli aderenti alla corrente interna elencano le ragioni della polemica: il documento non ha ottenuto l’assenso dei 3/4 dei presenti, prima del voto non si è verificato il numero degli aventi diritto, la platea era ormai residuale vista l’ora tarda e il documento era stato distribuito solo pochi minuti prima. “E’ mancato – sostiene Zona Franca – il tempo per dibattere i contenuti e la decisione di votare il documento non era indicata nell’ordine del giorno dei lavori. Inoltre la risoluzione – contesta la corrente interna – ‘conferma’ decisioni mai assunte dal Consiglio di Direzione del PdD”. Per gli aderenti a Zona Franca il nascente partito unitario è segnato da una deriva verticistica e autoritaria e segue un copione logoro per la conquista del potere. I loro giudizi sono taglienti e parlano di spregiudicatezza, di birbonate per l’unificazione forzata, pianificate a tavolino – scrivono – da una certa dirigenza del PSS preoccupata di sdoganare l’ennesimo governo fondato sull’asse politico-affaristico e da una parte del PdD in crisi famelica di astinenza dal potere. Confermato l’appoggio al Governo Straordinario, a condizione però che vengano perseguiti con coerenza e determinazione: il cambiamento del metodo, le riforme istituzionali, un’azione di avvicinamento all’Europa, una più convinta difesa dello stato sociale. Vigileremo – scrivono – per per evitare la colonizzazione del PdD e del futuro partito unitario da interessi lontani dall’alto traguardo della costituzione di una nuova e grande sinistra, e dalla realizzazione della democrazia dell’alternanza in un quadro rinnovato della politica sammarinese.
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