Una sonora bocciatura quella che Asmo aveva riservato al Progetto di Legge sulla dirigenza medica, in via di approvazione, solo pochi giorni fa, all'indomani dell'incontro pubblico 'A porte aperte': il Segretario Franco Santi in quella sede ne aveva difeso la bontà dei contenuti, ma l'associazione dei medici ospedalieri si era al contrario dimostrata perentoria nell'affermarne “l'assoluta inadeguatezza” allo stato attuale, lamentando tra l'altro il recepimento solo marginale delle proposte avanzate dagli stessi camici bianchi.
Oggi l'atteso chiarimento, ma nella sostanza le posizioni restano invariate pur nel solco di un clima collaborativo. Applicazione del contributo di solidarietà alle retribuzioni, trattamento pensionistico penalizzante e difficoltà relative all'attività di libera professione: sono le tre grandi criticità sollevate dai medici. Asmo ha ribadito le proprie perplessità riguardo alla normativa, “Siamo disponibili a collaborare – affermano - ma di qui a dire che la legge sia condivisa ce ne passa! Senza dubbio migliorativa, ammettono, rispetto a precariato e possibilità di fare concorsi, “ma non abbiamo avuto il coraggio di affrontare il problema nel suo complesso, per essere realmente appetibili dall'esterno”.
Sul taglio agli stipendi Santi ha chiarito l'impatto che l'operazione dovrebbe avere anche rispetto alla nuova tabella retributiva, con l'impegno del Direzione Amministrativa Iss di fornire presto all'associazione tutti gli elementi analitici di comparazione del prima e del dopo.
Sul resto, i medici ospedalieri sammarinesi chiedono di essere equiparati ai colleghi italiani. Sul fronte della libera professione – ha però spiegato il Segretario alla Sanità - non sussistono attualmente le condizioni politiche per sostenere questo passaggio. Ciò non significa – aggiunge - che non si possa lavorare sul regolamento per apportare modifiche e correttivi”.
Sono invece le pensioni il vero nodo da sciogliere, per le prospettive peggiorative che si profilano per la categoria medica. “Un problema che va affrontato in ambito di tavolo sulla riforma pensionistica” - ricorda Santi La legge intanto prevede una opportunità in più rispetto a quella attuale ovvero la possibilità di prevedere il versamento della quota contributi destinati a San Marino al fondo specifico nel luogo di provenienza senza metterli in busta paga. Su questo lunedì ci sarà un incontro a Roma con la Direzione Pensioni dell'Inps.
“Non ne facciamo una questione economica – scandisce infine Miriam Farinelli – insistiamo sulla necessità di creare le condizioni per indurre i professionisti a venire a San Marino e per chi già lavora qui di farlo al meglio per invogliarli di rimanere. Tutto ciò è un investimento a lungo termine”. Nei prossimi mesi il confronto proseguirà ma a legge approvata ed in vigore dal 1° gennaio.
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Oggi l'atteso chiarimento, ma nella sostanza le posizioni restano invariate pur nel solco di un clima collaborativo. Applicazione del contributo di solidarietà alle retribuzioni, trattamento pensionistico penalizzante e difficoltà relative all'attività di libera professione: sono le tre grandi criticità sollevate dai medici. Asmo ha ribadito le proprie perplessità riguardo alla normativa, “Siamo disponibili a collaborare – affermano - ma di qui a dire che la legge sia condivisa ce ne passa! Senza dubbio migliorativa, ammettono, rispetto a precariato e possibilità di fare concorsi, “ma non abbiamo avuto il coraggio di affrontare il problema nel suo complesso, per essere realmente appetibili dall'esterno”.
Sul taglio agli stipendi Santi ha chiarito l'impatto che l'operazione dovrebbe avere anche rispetto alla nuova tabella retributiva, con l'impegno del Direzione Amministrativa Iss di fornire presto all'associazione tutti gli elementi analitici di comparazione del prima e del dopo.
Sul resto, i medici ospedalieri sammarinesi chiedono di essere equiparati ai colleghi italiani. Sul fronte della libera professione – ha però spiegato il Segretario alla Sanità - non sussistono attualmente le condizioni politiche per sostenere questo passaggio. Ciò non significa – aggiunge - che non si possa lavorare sul regolamento per apportare modifiche e correttivi”.
Sono invece le pensioni il vero nodo da sciogliere, per le prospettive peggiorative che si profilano per la categoria medica. “Un problema che va affrontato in ambito di tavolo sulla riforma pensionistica” - ricorda Santi La legge intanto prevede una opportunità in più rispetto a quella attuale ovvero la possibilità di prevedere il versamento della quota contributi destinati a San Marino al fondo specifico nel luogo di provenienza senza metterli in busta paga. Su questo lunedì ci sarà un incontro a Roma con la Direzione Pensioni dell'Inps.
“Non ne facciamo una questione economica – scandisce infine Miriam Farinelli – insistiamo sulla necessità di creare le condizioni per indurre i professionisti a venire a San Marino e per chi già lavora qui di farlo al meglio per invogliarli di rimanere. Tutto ciò è un investimento a lungo termine”. Nei prossimi mesi il confronto proseguirà ma a legge approvata ed in vigore dal 1° gennaio.
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