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Piano Regolatore Generale: una priorità della politica per il nuovo anno

2 gen 2008
Piano Regolatore Generale: una priorità della politica per il nuovo anno
Il 2008 dovrà essere l’anno del nuovo Piano Regolatore Generale o, almeno, l’anno in cui la politica inizierà la discussione relativa alla sua definizione. Il vecchio documento urbanistico ha sulle spalle già più di 15 anni, la data di adozione è infatti del 1992, e la consuetudine vuole che un PRG venga aggiornato, adeguato alle esigenze mutate del territorio e quelle relative ai movimenti anche di carattere antropologico, le modificazioni cioè dell’assetto sociale di una collettività.
Tutti concordi i soggetti politici della Repubblica: quel nuovo piano s’ha da fare, ma qualche dissonanza c’è sul come definirlo, su quali debbano essere cioè i suoi tratti distintivi. La fase di imponente edificabilità, che ha segnato gli ultimi anni, sembra alle spalle e la consapevolezza di una maggiore attenzione alle politiche urbanistiche assodata. La volontà cioè di ricercare un maggiore equilibrio nella gestione del territorio, di affermare politiche di tutela ambientale, è cosa diffusa, che attraversa tutte le forze politiche. “Il nuovo PRG – spiega il Segretario di Stato al Territorio, Marino Riccardi – dovrà essere caratterizzato da una forte attenzione alle infrastrutture e ai servizi. Un piano – aggiunge il responsabile delle politiche territoriali – che non potrà non tenere conto delle esigenze abitative, ma che dovrà distinguersi per gli interventi in favore di una migliore vivibilità in generale della nostra Repubblica”. Da adeguare ci sono aspetti importanti come la viabilità e le aree a servizio, ma anche le questioni sollevate da alcune delle maggiori imprese sammarinesi, alle prese con la necessità di ampliare le proprie superfici produttive e, allo stesso tempo, con una carenza cronica di spazi adatti. In una delle ultima sedute del 2007 il Congresso di Stato aveva preso in esame le richieste di aziende come la Alutitan, l’Alluminio Sammarinese, l’Erba Vita e la LCS, insieme ad altre indicate dall’Assoindustria. La volontà espressa è quella di dare risposte concrete alle sollecitazioni per garantire anche la conservazione dell’attuale livello occupazionale. Nello specifico occorreranno alcune varianti al PRG, che andranno valutate nella massima trasparenza e garanzia. Un provvedimento, quello del Piano Regolatore, dal quale dovranno poi discendere altri interventi legislativi correlati come, ad esempio, l’annunciata riforma del catasto.

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