Scarsa "correttezza politico istituzionale" e poca "lungimiranza etica".
La Consulta dell'Informazione interviene con un comunicato stampa dopo l'approvazione del Codice Deontologico degli operatori dell'informazione emendato in aula.
E' la legge 211/2014 in tema di “stampa ed editoria” che mette in capo alla Consulta il compito di “elaborare ed approvare il Codice Deontologico degli operatori dell’informazione e promuovere successive eventuali modifiche ed aggiornamenti”. Il comma 8 dell’art. 3 prevede poi che “sia adottato con decreto delegato su proposta della Consulta”.
"Considerando questi articoli e le rassicurazioni di non modifica nella relazione al progetto di legge - dice la nota della Consulta - consideriamo l'accaduto un’ingerenza inaccettabile".
Il Direttivo ha inviato la comunicazione anche ai Capitani Reggenti, al Segretario di Stato all'Informazione Podeschi e ai Consiglieri.
Il Consiglio sventa "un durissimo attacco al mondo dell'informazione" lo dice Adesso.sm sottolineanado come molti degli emendamenti proposti da Rete "andassero nella direzione di rendere più difficile l’attività dei giornalisti inasprendo le procedure di controllo".
Si fa riferimento all'emendamento, poi bocciato, che avrebbe previsto, oltre alla contestazione deontologica, la denuncia al tribunale dell'operatore dell'informazione che non avesse rifiutato pagamenti, rimborsi spese, elargizioni.
"Lotta contro la corruzione" dice Rete e nel suo comunicato ribadisce: "Il nostro intento era quello di sottolineare come i fatti di corruzione siano una materia da trattare in Tribunale e non solo di fronte ad un'Autorità di nomina politica come è, appunto, l'Autorità Garante dell'Informazione"
VA
La Consulta dell'Informazione interviene con un comunicato stampa dopo l'approvazione del Codice Deontologico degli operatori dell'informazione emendato in aula.
E' la legge 211/2014 in tema di “stampa ed editoria” che mette in capo alla Consulta il compito di “elaborare ed approvare il Codice Deontologico degli operatori dell’informazione e promuovere successive eventuali modifiche ed aggiornamenti”. Il comma 8 dell’art. 3 prevede poi che “sia adottato con decreto delegato su proposta della Consulta”.
"Considerando questi articoli e le rassicurazioni di non modifica nella relazione al progetto di legge - dice la nota della Consulta - consideriamo l'accaduto un’ingerenza inaccettabile".
Il Direttivo ha inviato la comunicazione anche ai Capitani Reggenti, al Segretario di Stato all'Informazione Podeschi e ai Consiglieri.
Il Consiglio sventa "un durissimo attacco al mondo dell'informazione" lo dice Adesso.sm sottolineanado come molti degli emendamenti proposti da Rete "andassero nella direzione di rendere più difficile l’attività dei giornalisti inasprendo le procedure di controllo".
Si fa riferimento all'emendamento, poi bocciato, che avrebbe previsto, oltre alla contestazione deontologica, la denuncia al tribunale dell'operatore dell'informazione che non avesse rifiutato pagamenti, rimborsi spese, elargizioni.
"Lotta contro la corruzione" dice Rete e nel suo comunicato ribadisce: "Il nostro intento era quello di sottolineare come i fatti di corruzione siano una materia da trattare in Tribunale e non solo di fronte ad un'Autorità di nomina politica come è, appunto, l'Autorità Garante dell'Informazione"
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