Ore cruciali per il governo Berlusconi, pressato dall’ultimatum dell’Unione europea sulle misure anticrisi. Il presidente del Consiglio domani sarà al vertice di Bruxelles, e entro stasera invierà ai partner comunitari, che reclamano risposte rapide e concrete, una lettera con gli impegni del governo italiano. Ma la sua non sarà una missione facile: la maggioranza trema davanti all’ipotesi di una riforma previdenziale. La Lega oppone un granitico “no” su qualsiasi intervento sulle pensioni di anzianità, e trattative protrattesi ad oltranza per tutti il giorno non sono bastate a convincere il Carroccio, che non molla. La situazione è esplosiva: lo testimoniano le parole di Bossi, sottoposto a un fortissimo “pressing” di Berlusconi. Il senatur parla di “momento drammatico”, in cui il rischio di crisi di governo è “certo”; anche se la Lega è indisponibile a qualsiasi governo tecnico se Berlusconi cade.
Mentre si susseguono i vertici di maggioranza a Palazzo Grazioli, nel Transatlantico di Montecitorio la tensione si taglia a fette. E si susseguono gli incontri: a partire da quelli, significativi, del leghista Maroni con Bersani e Letta del Pd. Il Pdl fa muro intorno a Berlusconi, che per la prima volta in questi giorni difficili avrebbe parlato con i suoi di un proprio possibile passo indietro. «Bisogna fare ogni sforzo per un'intesa della maggioranza», dice Cicchitto.
L’opposizione non offre sponde al premier, cui chiede di far presto.
“Il governo, se c'è, porti a Bruxelles le misure richieste a partire dalla riforma previdenziale», dice Casini, mentre Di Pietro chiede al capo dello Stato di inviare un messaggio alle Camere.
Da Roma Francesco Bongarrà
Mentre si susseguono i vertici di maggioranza a Palazzo Grazioli, nel Transatlantico di Montecitorio la tensione si taglia a fette. E si susseguono gli incontri: a partire da quelli, significativi, del leghista Maroni con Bersani e Letta del Pd. Il Pdl fa muro intorno a Berlusconi, che per la prima volta in questi giorni difficili avrebbe parlato con i suoi di un proprio possibile passo indietro. «Bisogna fare ogni sforzo per un'intesa della maggioranza», dice Cicchitto.
L’opposizione non offre sponde al premier, cui chiede di far presto.
“Il governo, se c'è, porti a Bruxelles le misure richieste a partire dalla riforma previdenziale», dice Casini, mentre Di Pietro chiede al capo dello Stato di inviare un messaggio alle Camere.
Da Roma Francesco Bongarrà
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