L’Aula della Camera approva definitivamente la legge di stabilità e Silvio Berlusconi lascia. Dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, il cavaliere sale al Quirinale per consegnare a Napolitano le sue dimissioni da presidente del Consiglio. Poco prima, in Aula a Montecitorio, Berlusconi incassa la standing ovation dei suoi deputati, che da lui adesso attendono indicazioni sull’atteggiamento da tenere sul nuovo governo che sarà sicuramente guidato da Mario Monti. Tra il professore ed il premier uscente c’è stato faccia a faccia a Palazzo Chigi, seguito all’incontro tra Monti con Mario Draghi prima e, poi, con Pierluigi Bersani. Ma il Pdl non ha ancora deciso se sosterrà compatto il premier in pectore, o se si orienterà per un appoggio esterno o, in ultima ipotesi, se punterà sulle elezioni anticipate come già fa la Lega che non ha ancora deciso se rompere o meno con Berlusconi e che sosterrà solo un governo di centrodestra. Da domattina alle nove, intanto, parte la macchina delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Al Quirinale saliranno prima i presidenti di Camera e Senato, seguiti dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Napolitano intende concludere il suo giro di consultazioni entro domenica sera: il suo obiettivo è arrivare all’apertura dei mercati, lunedì mattina, con un presidente del Consiglio incaricato che possa formare entro la settimana il nuovo governo. Un governo che, almeno nei desideri di Monti condivisi da Napolitano, dovrebbe essere composto solo da tecnici ma con un’eccezione: Giuliano Amato al ministero degli Esteri.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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