Giustizia e riforma della legge elettorale tengono banco nel dibattito politico italiano. Mario Monti, che stasera parte per gli Stati Uniti dove sarà ricevuto da Obama alla Casa Bianca, si impegna con magistrati a «studiare soluzioni» per «raggiungere il massimo dell'intesa su una modifica» della norma che ha introdotto la responsabilità civile dei giudici. Un’assicurazione che soddisfa i magistrati, che potrebbero rinunciare allo sciopero annunciato. E, davanti all’ostruzionismo della Lega alla Camera, il governo pone la fiducia sul decreto “svuota carceri”. Ma la Lega non ci sta, ed insorge nel’Aula di Montecitorio: Domani a votare contro la fiducia non sarà solo il Carroccio, il cui leader Bossi oggi ha incontrato Monti a Palazzo Chigi in un faccia a faccia che potrebbe segnare l’ammorbidimento della posizione della Lega nei confronti dell’Esecutivo. Anche Di Pietro e i suoi deputati sullo “svuota carceri” negheranno la fiducia al governo, accusato dall’Idv di non confrontarsi adeguatamente con il Parlamento.
E mentre sindacati e Confindustria cercano punti di contatto in vista dell’incontro di domani tra il ministro Fornero e la leader della Cgil Camusso, lo sprint sulla riforma della legge elettorale si gioca sulle preferenze. I “proconsoli” del Pdl incontrano il Terzo Polo, con Fini che pressa sull’acceleratore della riforma; perché, sostiene il presidente della Camera, “difendendo l'esistente si difende l'indifendibile”. Prima di qualsiasi cambiamento del sistema elettorale Bossi chiede il taglio del numero dei parlamentari. E si avvicina un vertice tra Bersani, Casini ed Alfano che potrebbe essere risolutivo.
Da Roma Francesco Bongarrà
E mentre sindacati e Confindustria cercano punti di contatto in vista dell’incontro di domani tra il ministro Fornero e la leader della Cgil Camusso, lo sprint sulla riforma della legge elettorale si gioca sulle preferenze. I “proconsoli” del Pdl incontrano il Terzo Polo, con Fini che pressa sull’acceleratore della riforma; perché, sostiene il presidente della Camera, “difendendo l'esistente si difende l'indifendibile”. Prima di qualsiasi cambiamento del sistema elettorale Bossi chiede il taglio del numero dei parlamentari. E si avvicina un vertice tra Bersani, Casini ed Alfano che potrebbe essere risolutivo.
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©