Con un maxiemendamento il governo corregge i vizi sollevati da Napolitano, e, di fatto, blinda il “Milleproroghe”, che arriva alla Camera con la fiducia. Domani il voto a Montecitorio, poi di nuovo a Palazzo Madama per la votazione definitiva, attesa per sabato mattina. Tra le modifiche, scompare la norma contro la posizione dominante: dal primo aprile, chi possiede una televisione potrà acquistare anche un giornale. Viene meno, insieme, il limite “anticoncentrazione”, che fissava all’8% e al 40% il tetto massimo sulle quote di mercato nel settore delle comunicazioni e di quelle elettroniche.“E’ la fine del pluralismo” per Gentiloni del PD e, per tutta l’opposizione, il Milleproroghe costituisce “una nuova finanziaria”; “la quinta in un anno” – rincara Rutelli, che oggi incontra Fini e Casini. Terzo polo chiamato a raccolta nell’ufficio del Presidente della Camera: si discute della situazione al Senato, dopo le recenti fughe da Futuro e Libertà. Si procede, ma con cautela: “Per ora, ci sarà un coordinatore unico – dichiara Casini – ogni altra decisione sarebbe prematura”.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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