E’ sempre più difficile il percorso alla Camera della Manovra economica. L’esame in commissione, il cui termine era inizialmente previsto al massimo per stamani, non è ancora finito; di conseguenza, il decreto Monti non potrà approdare nell’Aula di Montecitorio prima di mercoledì. Un ritardo, per qualcuno tra le cause della nuova chiusura in rosso della borsa di Milano, determinato da un acceso dibattito in commissione e che testimonia la divisione interna ai partiti sulle misure: soprattutto sulle pensioni ma anche sul ritorno dell’Ici sulle prime case. Su questi temi, fa sapere il ministro Fornero, ci sono “correttivi in arrivo”. Ma l’emendamento che li conterrà, particolarmente atteso dalle parti sociali, non giungerà prima di domattina, quando in commissione è previsto anche un intervento di Monti in persona.
Casini e Berlusconi ribadiscono al premier la richiesta di blindare il decreto con la fiducia; in caso contrario, il Pdl non accetterebbe di votare le misure del governo in Parlamento. E forte è il disagio nel Partito democratico, che è spaccato tra chi intende votare senza condizioni le misure di Monti e quanti, invece, lottano per dei correttivi. Domani pomeriggio Bersani incontrerà i rappresentati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che ieri sono usciti assolutamente insoddisfatti dal confronto con il presidente del Consiglio, restio ad accettare le modifiche reclamate dai sindacati perché, ha spiegato Monti, “l’Italia è in una situazione di estrema emergenza". E intanto sarebbe in arrivo un emendamento che impegni il Parlamento a tagliare gli stipendi di deputati e senatori, in linea con l’impegno assunto da Fini e Schifani.
Da Roma Francesco Bongarrà
Casini e Berlusconi ribadiscono al premier la richiesta di blindare il decreto con la fiducia; in caso contrario, il Pdl non accetterebbe di votare le misure del governo in Parlamento. E forte è il disagio nel Partito democratico, che è spaccato tra chi intende votare senza condizioni le misure di Monti e quanti, invece, lottano per dei correttivi. Domani pomeriggio Bersani incontrerà i rappresentati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che ieri sono usciti assolutamente insoddisfatti dal confronto con il presidente del Consiglio, restio ad accettare le modifiche reclamate dai sindacati perché, ha spiegato Monti, “l’Italia è in una situazione di estrema emergenza". E intanto sarebbe in arrivo un emendamento che impegni il Parlamento a tagliare gli stipendi di deputati e senatori, in linea con l’impegno assunto da Fini e Schifani.
Da Roma Francesco Bongarrà
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