Mentre il governo blinda con la fiducia la manovra economica anche alla Camera, Silvio Berlusconi vola a Bruxelles e a Strasburgo per illustrarla ai vertici dell'Unione europea, rassicurandoli sulla tenuta dell’Italia. Ma l’opposizione, che protesta duramente contro la fiducia con cui domani la manovra verrà definitivamente approvata, sostiene che la missione europea sia servita al premier solo come pretesto per non farsi interrogare dai giudici napoletani sulla vicenda dei faccendieri Tarantini e Lavitola. In effetti alle istituzioni europee Berlusconi parla di manovra, ma poi attacca duramente il centrosinistra: "L'opposizione critica le nostre misure solo per dare una spallata al governo senza capire che darebbe una spallata all'Italia”, si lamenta il premier assicurando che Roma raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2013, chiamando in ballo l’Unione sullo spinoso tema delle pensioni, una bomba ad orologeria nella maggioranza con la Lega che non ammette interventi in materia. Casini rinvia al mittente le accuse, ricordando il senso di responsabilità delle opposizioni; e sarcastica è la reazione di Bersani. "Tutto il mondo pensa che la rovina dell'Italia sia Berlusconi", sbotta il leader del Pd. Mentre, con l’altalena delle borse e dello spread tra i titoli italiani e tedeschi, si fa sempre più strada la consapevolezza della necessità di altri nuovi interventi, il centrosinistra si divide. “Le elezioni anticipate alla fine le vogliamo soltanto noi”, tuona Di Pietro; ma Bersani frena: “ora è il momento della responsabilità”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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