Silvio Berlusconi cerca di convincere Bruxelles che l’Italia farà la sua parte per contrastare la crisi. Sale l’attesa per il vertice decisivo per l'Europa, che tiene puntati i riflettori sull'Italia. Il presidente della Commissione Barroso e quello del Consiglio europeo Van Rompuy aspettano ancora la lettera di impegni che hanno chiesto tre giorni fa al governo di Roma: “Aspettiamo la lista delle misure concrete, molto dettagliate, e con un chiaro calendario”, dicono da Bruxelles dove è arrivato il presidente del Consiglio, che ancora lima le 15 pagine della sua lettera di intenti stilata dopo l’accordo raggiunto sulle pensioni con Bossi. Un accordo che per Casini “è una presa in giro”. Il neo presidente della Bce Draghi chiede a Roma di "fare riforme con rapidità e concretezza". Da Bruges il presidente Napolitano ribadisce che "l’Italia deve dare le risposte necessarie all’Europa", che però “deve a sua volta procedere oltre i limiti dei trattati”. E si dice “preoccupato” per le resistenze tedesche. Se a Bruxelles si prova a trattare, a Roma la tensione è altissima.
L’opposizione reclama dal governo spiegazioni sulla sua linea, e la Lega attacca duramente Gianfranco Fini, reclamandone le dimissioni da presidente della Camera dopo che ieri a Ballarò ha citato la moglie di Bossi come esempio di “baby pensionata”. In Aula a Montecitorio volano pugni e insulti tra finiani e leghisti, con Fini che non replica al Carroccio e Bossi che lo manda letteralmente a quel paese. Poco dopo, nella stessa Aula il governo va sotto su una mozione parlamentare ed in commissione al Senato sulla legge di stabilità per colpa delle assenze in maggioranza.
Da Roma Francesco Bongarrà
L’opposizione reclama dal governo spiegazioni sulla sua linea, e la Lega attacca duramente Gianfranco Fini, reclamandone le dimissioni da presidente della Camera dopo che ieri a Ballarò ha citato la moglie di Bossi come esempio di “baby pensionata”. In Aula a Montecitorio volano pugni e insulti tra finiani e leghisti, con Fini che non replica al Carroccio e Bossi che lo manda letteralmente a quel paese. Poco dopo, nella stessa Aula il governo va sotto su una mozione parlamentare ed in commissione al Senato sulla legge di stabilità per colpa delle assenze in maggioranza.
Da Roma Francesco Bongarrà
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