Il governo cerca la massima intesa su lavoro e occupazione, ma c'é l'esigenza di operare con sollecitudine. Questo è il senso della telefonata del presidente del Consiglio Mario Monti ai leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Come aveva già anticipato nella confederazione stampa di fine anno, il tema del lavoro sarà oggetto del primo pacchetto di provvedimenti che il governo intende varare per favorire crescita e sviluppo. Monti anticipa la disponibilità per un accordo ma ricorda anche che la riforma del mercato del lavoro sarà oggetto di un negoziato rapido perché, ripete, non ci è dato di lavorare con calma. A preoccupare sono i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo economico. I tavoli di crisi aziendali aperti mettono a rischio nell' immediato 30mila posti di lavoro. E un esito negativo dei negoziati potrebbe ripercuotesi su 300mila lavoratori, calcolando l’indotto delle imprese coinvolte negli stati di crisi. E' ragionevole che il governo scambi opinioni con i sindacati, gli imprenditori, gli ordini professionali e le altre forze sociali. Ma deve fare le sue scelte di intesa coi partiti che lo sostengono in Parlamento, avverte il capogruppo Pdl alla Camera Cicchitto. Il Paese cresce solo facendo calare la provvisorietà, osserva l'Idv. Mentre il Pd ricorda che l’Europa deve fare la sua parte.
Sonia Tura
Sonia Tura
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