Mentre è corsa contro il tempo per approvare entro venerdì a colpi di fiducia la manovra economica, Giulio Tremonti smentisce il “tam tam” di proprie possibili dimissioni già domenica dopo il via libera al decreto con Mario Monti possibile successore. “Hic manebimus optime”, annuncia il ministro dell’Economia rassicurando i mercati, anche se in ambienti parlamentari già si parla di nuovi interventi dopo l’estate, probabilmente con la legge di stabilità. Accorato l’appello del governatore di Bankitalia Draghi. “Non c'è tempo da perdere”, sostiene, chiedendo coesione al Paese che, ribadisce, può farcela; anche se le misure in arrivo non sarebbero sufficienti per arrivare al pareggio di bilancio. Perché, ammonisce Draghi, senza altri tagli arrivano nuove tasse. Mentre Gianni Letta recupera il proprio ruolo di mediatore con il Quirinale e l’opposizione, il centrosinistra continua a mostrare un atteggiamento responsabile e rinuncia all’ostruzionismo. Ma l’opposizione reclama le dimissioni del governo subito dopo il via libera alla finanziaria di Tremonti. Dall’Udc Cesa vuole “un governo di responsabilità nazionale”, mentre Bersani ritiene necessario aprire dopo la Manovra “una fase politica nuova”. Per lui, “la strada maestra sarebbero le elezioni”, ma il Pd accetterebbe anche un governo di transizione per cambiare la legge elettorale”. Tuttavia, anche malgrado il rinvio a giudizio per mafia del ministro Romano, Berlusconi non molla, e dopo la Manovra pensa alle riforme e a una nuova legge sulle intercettazioni. E sono incerti i tempi per il “rimpastino”, con Donato Bruno in “pole position” per sostituire alla Giustizia Angelino Alfano.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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