L’Unione europea promuove la lettera con gli impegni dell’Italia per la stabilità e la crescita; una lettera che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha firmato, a testimonianza del suo isolamento nel governo, malgrado il sostegno di Bossi che ne rivendica l’amicizia. Il Pdl plaude a Berlusconi parlando di “successo assoluto”. Ma l'opposizione non ha alcuna intenzione di digerire le nuove misure, le quali toccheranno pensionati e lavoratori dipendenti che sarà più facile licenziare. «A parte le minacce inaccettabili di entrare a piè pari sul mercato del lavoro, tutto il resto è merce usata», afferma il segretario del Pd Bersani chiedendo al governo anche a nome dell’Udc e dell’Italia dei valori di riferire urgentemente in Parlamento. Sul piede di guerra anche il sindacato: La Cgil parla di “misure da incubo” e preannuncia che “reagira” con forza mentre la Cisl e la Uil si dicono pronte allo sciopero. Berlusconi è stretto tra due fuochi. Da una parte c’è il Quirinale: Napolitano vigila sul governo perché attui concretamente gli impegni assunti con Bruxelles secondo il “calendario chiaro” preteso da Barroso, anche a costo di misure impopolari. Dall’altra parte c’è Tremonti, che continua a opporsi a qualsiasi spesa per lo sviluppo, seminando scontento nel Pdl. Il premier ribadisce il proprio no ad un eventuale governo tecnico, senza tralasciare l’ipotesi del voto anticipato in primavera. Tuttavia nel Pdl aleggia l’ipotesi di un governo tecnico che concluda la legislatura, con il segretario Alfano a confrontarsi con il pressing dei pisaniani e degli scajoliani, freddi sul ritorno alle urne.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©