Una coalizione capace di unire le forze politiche popolari e la società civile, evitando "ammucchiate" che forse garantirebbero la vittoria elettorale ma non la governabilità. A questo punta la Dc e questo è il progetto presentato al suo parlamentino dal segretario. Marco Gatti ha già in tasca le dimissioni di tutto il gruppo consiliare. Una scelta, spiega, che vuole accelerare i passaggi istituzionali per “ridare al Paese quanto prima un nuovo Governo coeso e operativo”. Prioritaria allora la necessità di costituire una nuova coalizione che consenta, spiega la Dc, di realizzare gli interventi necessari al consolidamento e alla stabilità del sistema economico e sociale di San Marino. Una nuova coalizione che si unisca a partire dagli obiettivi da raggiungere, ripete la Dc, definendo prima come agire. Il confronto, per definire il programma elettorale, partirà dalle 50 pagine di proposte contenute nel documento figlio dell'ultima Conferenza Programmatica. Considerando la difficoltà della prossima campagna elettorale, premette la Dc, bisogna presentarsi rendendo evidenti le azioni non più rimandabili. E queste, conclude, riguardano il sistema bancario, il rapporto con l’Europa e l’Italia, per continuare a garantire la sovranità di San Marino a livello internazionale.
Sull'altro fronte Sinistra socialista democratica, dopo avere incassato la condivisione di Repubblicafutura, prosegue gli incontri che hanno l'obiettivo di dare vita ad una "grande coalizione". Per il Psd la mattinata è stata di confronto con gli attuali alleati di governo: prima Noi Sammarinesi e poi il partito democratico cristiano. Qui le convergenze appaiono lontane. Le due forze politiche infatti avevano già anticipato la loro contrarietà a quelle che hanno definito "ammucchiate", puntando soprattutto sulla necessità di coesione politica. Tutti d'accordo invece su quelle che sono le emergenze del Paese anche se appare diverso il percorso da intraprendere per affrontarle. Manca, aggiunge Movimento Democratico, l'analisi preliminare sulle responsabilità della crisi e il motivo fondante per agire insieme non può essere solo economico. Per una possibile collaborazione, aggiunge Alessandro Rossi, vanno attivati già nella prossima seduta consiliare gesti chiari. Ad esempio, spiega, eliminare il contributo elettorale, stabilire la tracciabilità dei titolari effettivi delle banche e prevedere la presenza dell'opposizione nel CCR. Sul riconoscimento delle emergenze ad iniziare dagli Npl ci siamo, conferma Civico 10, sulla proposta politica no. La strada non è la grande coalizione. Servono alleanze magari più strette ma coese. Chiude la giornata Rete. "Siamo pienamente consapevoli della drammaticità della situazione, commenta Roberto Ciavatta. Crediamo non lo sia una parte di Ssd". Ci sono una serie di interventi da fare immediatamente se si vuole evitare il tracollo, puntualizza, e chi negli ultimi 4 anni è stato al governo aveva il dovere di darsi da fare. Sulla grande coalizione Rete pone una serie di precondizioni e presenta 25 interventi. Se c'è la volontà vera, sottolinea Ciavatta, c'è il tempo e il modo di realizzarli entro settembre. Ma siamo certi, conclude, che non li prenderanno in considerazione.
Sonia Tura
Sull'altro fronte Sinistra socialista democratica, dopo avere incassato la condivisione di Repubblicafutura, prosegue gli incontri che hanno l'obiettivo di dare vita ad una "grande coalizione". Per il Psd la mattinata è stata di confronto con gli attuali alleati di governo: prima Noi Sammarinesi e poi il partito democratico cristiano. Qui le convergenze appaiono lontane. Le due forze politiche infatti avevano già anticipato la loro contrarietà a quelle che hanno definito "ammucchiate", puntando soprattutto sulla necessità di coesione politica. Tutti d'accordo invece su quelle che sono le emergenze del Paese anche se appare diverso il percorso da intraprendere per affrontarle. Manca, aggiunge Movimento Democratico, l'analisi preliminare sulle responsabilità della crisi e il motivo fondante per agire insieme non può essere solo economico. Per una possibile collaborazione, aggiunge Alessandro Rossi, vanno attivati già nella prossima seduta consiliare gesti chiari. Ad esempio, spiega, eliminare il contributo elettorale, stabilire la tracciabilità dei titolari effettivi delle banche e prevedere la presenza dell'opposizione nel CCR. Sul riconoscimento delle emergenze ad iniziare dagli Npl ci siamo, conferma Civico 10, sulla proposta politica no. La strada non è la grande coalizione. Servono alleanze magari più strette ma coese. Chiude la giornata Rete. "Siamo pienamente consapevoli della drammaticità della situazione, commenta Roberto Ciavatta. Crediamo non lo sia una parte di Ssd". Ci sono una serie di interventi da fare immediatamente se si vuole evitare il tracollo, puntualizza, e chi negli ultimi 4 anni è stato al governo aveva il dovere di darsi da fare. Sulla grande coalizione Rete pone una serie di precondizioni e presenta 25 interventi. Se c'è la volontà vera, sottolinea Ciavatta, c'è il tempo e il modo di realizzarli entro settembre. Ma siamo certi, conclude, che non li prenderanno in considerazione.
Sonia Tura
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