Nessuno si può chiamare fuori, né maggioranza, né opposizione. “Fare delle scelte significative - dicono i Moderati - significa assumersi delle responsabilità che investono tutto l’arco parlamentare”. “In meno di un mese, dice l’Unione per la Repubblica, il Governo sarà chiamato a fare quello che non ha fatto nell'ultimo anno”. Una corsa contro il tempo in cui diventa determinante la coesione tra partiti e un governo di emergenza. Per Alleanza Popolare le scelte sono già state compiute, dall’inizio della legislatura, con il percorso di trasparenza, “il richiamo lo cogliamo come ulteriore stimolo, ma il problema è nei tempi delle scelte, con la difficoltà di avere una maggioranza risicata”. Psd e Psrs rispondono al richiamo alla coesione. I Socialisti e Democratici dicono che bisogna trovare soluzioni non ordinarie a problemi non ordinari. “Sappiamo cosa dobbiamo fare ma non troviamo la sintesi nelle forze politiche per portare a termine quello sotto gli occhi di tutti”. Lo stesso per i social riformisti: “La politica deve fare scatto in avanti. Tutta insieme. Noi lo abbiamo dimostrato con le nostre proposte. Ora aspettiamo un segnale dalla maggioranza”. “Il Patto sta già facendo le scelte”, risponde il Pdcs, a differenza di altri stati in cui la classe politica è ricorsa a governi tecnici. “Quanto meno noi ci mettiamo la faccia. Ma sono temi complicati, a volte il confronto tende a prolungare le fasi decisionali”. “Ben vengano questi stimoli dalle istituzioni – commenta la Lista delle Libertà – dobbiamo lavorare tutti assieme per uscire dalle difficoltà e dare una prospettiva di fiducia alla gente”. “Intanto la Reggenza ha messo in luce che le cose non sono state fatte”, dice Sinistra Unita, che da due anni prefigura scenari difficili senza scelte forti e condivise. “Ci auguriamo - conclude Su - che il Patto sia spronato a non aver più pausa di se stesso”.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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