Il Governo ha scelto chi proporre in Aula, per la nomina alla Presidenza di Banca Centrale. È Catia Tomasetti. Il nome è stato comunicato da Simone Celli ai capigruppo consiliari.
Il voto arriverà dopo il dibattito sulle dimissioni di Grais, ufficializzate a settembre dello scorso anno. Catia Tomasetti, 53 anni, avvocato dello studio Bonelli-Erede, è specializzata in operazioni di finanza di progetto, ristrutturazioni, finanziamenti e di diritto bancario. Ha sempre lavorato in finanza e su diverse crisi romagnole.
Ha assistito, come ha ricordato lei stessa in audizione in Commissione Finanze, il cosiddetto Cavaliere Bianco che ha salvato il Credito di Romagna. Nell'occasione ha invitato tutta la politica ad una scelta unanime, anche con il voto della minoranza, “per essere più rappresentativi – ha spiegato- e perché il Presidente di Bcsm sarà il soggetto che dovrà esercitare un ruolo di dialogo con le istituzioni estere e di vigilanza su un settore problematico”.
Il ricorso al supporto del FMI “una scelta obbligata" ma "muovendosi anche su una direttrice che contempli altri attori internazionali e anche privati”. Sì al dialogo con l’FMI ma soprattutto occorrerà aprire il mercato bancario interno all’Europa.
MF
Il voto arriverà dopo il dibattito sulle dimissioni di Grais, ufficializzate a settembre dello scorso anno. Catia Tomasetti, 53 anni, avvocato dello studio Bonelli-Erede, è specializzata in operazioni di finanza di progetto, ristrutturazioni, finanziamenti e di diritto bancario. Ha sempre lavorato in finanza e su diverse crisi romagnole.
Ha assistito, come ha ricordato lei stessa in audizione in Commissione Finanze, il cosiddetto Cavaliere Bianco che ha salvato il Credito di Romagna. Nell'occasione ha invitato tutta la politica ad una scelta unanime, anche con il voto della minoranza, “per essere più rappresentativi – ha spiegato- e perché il Presidente di Bcsm sarà il soggetto che dovrà esercitare un ruolo di dialogo con le istituzioni estere e di vigilanza su un settore problematico”.
Il ricorso al supporto del FMI “una scelta obbligata" ma "muovendosi anche su una direttrice che contempli altri attori internazionali e anche privati”. Sì al dialogo con l’FMI ma soprattutto occorrerà aprire il mercato bancario interno all’Europa.
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