Approvato in consiglio grande e generale, il decreto sul calendario venatorio a San Marino, ed è subito polemica. L’Apas contesta il nuovo calendario venatorio, appena approvato dal Consiglio Grande e Generale. L’associazione sammarinese protezione animali non condivide il decreto sul calendario della caccia per la stagione 2004 / 2005.
Un clamoroso passo indietro – dichiara - rispetto allo scorso anno, quando il governo sammarinese ritirò il relativo decreto, determinando la chiusura della caccia al 31 dicembre, come avviene in tutte le regioni limitrofe. Il nuovo calendario prevede invece, la chiusura dell’attività venatoria al 6 febbraio 2005 e cosa ancor più grave – aggiunge l’associazione protezione animali - è che venga consentita la caccia, ad alcune specie di uccelli protetti dalla direttiva europea. Inoltre con il posticipo della chiusura, oltre ai sammarinesi anche i cacciatori marchigiani avranno la possibilità di prolungare l’attività venatoria in repubblica, contrariamente a quanto previsto invece nella loro regione. La protesta dell’associazione si allarga, anche alla mancata possibilità di poter lavorare di comune accordo con le istituzioni, gli uffici competenti e la stessa federazione, per la realizzazione del calendario venatorio attualmente in corso. L’Apas invita il governo ad ottemperare all’impegno assunto in materia di piano Faunistico e di decreto a salvaguardia della volpe.
Un clamoroso passo indietro – dichiara - rispetto allo scorso anno, quando il governo sammarinese ritirò il relativo decreto, determinando la chiusura della caccia al 31 dicembre, come avviene in tutte le regioni limitrofe. Il nuovo calendario prevede invece, la chiusura dell’attività venatoria al 6 febbraio 2005 e cosa ancor più grave – aggiunge l’associazione protezione animali - è che venga consentita la caccia, ad alcune specie di uccelli protetti dalla direttiva europea. Inoltre con il posticipo della chiusura, oltre ai sammarinesi anche i cacciatori marchigiani avranno la possibilità di prolungare l’attività venatoria in repubblica, contrariamente a quanto previsto invece nella loro regione. La protesta dell’associazione si allarga, anche alla mancata possibilità di poter lavorare di comune accordo con le istituzioni, gli uffici competenti e la stessa federazione, per la realizzazione del calendario venatorio attualmente in corso. L’Apas invita il governo ad ottemperare all’impegno assunto in materia di piano Faunistico e di decreto a salvaguardia della volpe.
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