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Protezione Civile, botta e risposta Lonfernini-Ciavatta

17 apr 2009
“Il Segretario di Stato agli Interni ha capito, dopo tre anni, di avere anche la competenza alla Protezione Civile”. Inizia così la nota di Giovanni Lonfernini. Ricorda che durante il Governo straordinario portò all’approvazione consigliare la legge quadro istitutiva della Protezione Civile e dimenticata dal Segretario Ciavatta nei tre governi di cui ha fatto parte dal 2006 ad oggi.
“Di fronte alla tragedia dell’Abruzzo il Governo ora scopre di avere anche la Protezione Civile da organizzare, dimenticando - prosegue il coordinatore dei DdC - che la legge del 2006 era un atto rilevante per organizzare un settore negli ultimi anni considerato molto poco e per il quale non si è mai pensato di attuare un coordinamento per gestire le emergenze e creare specifiche infrastrutture. Risulta quindi quanto meno sospetto l’improvviso attivismo del Governo e del Segretario agli Interni su un tema così rilevante - sostiene Lonfernini, che conclude - spero almeno che oltre alle nomine, ad amici e parenti, si mettano in campo risorse e un progetto complessivo”.
Replica il Segretario agli Interni e definisce “sorprendente l’esternazione di Lonfernini sulla Protezione Civile”. “Forse - prosegue - negli ultimi due anni e mezzo si è occupato di altro ed ora s’è svegliato, ma non abbastanza e non si è accorto delle cose concrete. Nel 2008 è stato firmato l’accordo con l’Italia in materia di Protezione Civile, atteso da anni e non ottenuto da Lonfernini. Quando mi è stata affidata la delega - prosegue il Segretario - la dotazione di mezzi e strumentazione della Protezione Civile era ai minimi termini ed obsoleta, ora il Corpo è stato dotato di quanto necessario per la sicurezza e la dignità del servizio. E’ stato potenziato l’organico della Polizia Civile affinché vi fossero risorse da poter formare professionalmente e da dedicare alle necessità specifiche della Protezione Civile, ed è pronto il decreto sulle attività a rischio di incendio”. “La legge del 2006, a cui doveva seguire il decreto che Lonfernini non ha fatto, non è stata applicata nella sua interezza dai governi di cui ho fatto parte perché ritenuta faraonica, inadeguata alle esigenze del Paese e una chiara operazione di immagine” conclude Valeria Ciavatta.

Myriam Simoncini

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