'Fondamentale l’apporto del volontariato per la migliore riuscita di ogni intervento di aiuto'. Così la Reggenza, ricevendo il capo della Protezione Civile Italiana, Guido Bertolaso, ha voluto sottolineare l’importanza dei volontari, affiancata all’opera di chi con grande competenza svolge il proprio ruolo. Una visita, quella di Guido Bertolaso, che coincide proprio con la data della adozione della nuova legge sammarinese per la protezione civile, un provvedimento approvato recentemente dal Consiglio Grande e Generale e per il quale la Reggenza ha firmato oggi il decreto di promulgazione. 'Una normativa – ha detto Bertolaso nel colloquio con il Segretario di Stato Giovanni Lonfernini – che ha colto la filosofia che ha caratterizzato la nostra legislazione in materia'. Un settore, quello della Protezione Civile, nel quale si è sancita la nascita di una profonda e proficua collaborazione, che porterà, in un futuro molto prossimo, all’ingresso della struttura sammarinese nel contesto internazionale e al coinvolgimento dei suoi operatori negli interventi della Protezione Civile nel mondo. Presenti all’incontro i comandanti delle tre forze dell’ordine sammarinesi, e in particolare il Comandante della Polizia Civile, Albina Vicini, che in questi anni ha assicurato il ruolo del corpo come braccio operativo nelle situazioni di emergenza. 'Presto – ha assicurato Bertolaso – potremo verificare nel concreto le opportunità di collaborazione e di formazione'.
Approvato in Consiglio Grande e Generale il progetto di legge di organizzazione della protezione civile
Una legge composta di 16 articoli. Si parte dalla definizione delle funzioni della Protezione Civile - cioè quella di tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo per l’attività umana, le calamita naturali, le catastrofi e gli eventi eccezionali dannosi. Regolato poi l’organismo di coordinamento, composto dai segretari di stato per il territorio e l’ambiente, sanità e sicurezza sociale, industria e artigianato a cui è delegato il compito di adottare ordinanze, promuovere le attività di prevenzione e i piani educativi,organizzare i soccorsi e l’attività del volontariato. Qualora se ne ravvisi la necessità il coordinamento potrà essere allargato ad altri soggetti. Istituita la figura del capo del servizio protezione civile che farà parte dell’organismo di coordinamento. Avrà un contratto di diritto privato, della durata di tre anni, rinnovabile e il dipartimento affari interni sarà il suo referente. Suo compito sarà quello di indicare i criteri organizzativi, gli indirizzi del coordinamento e i programmi di prevenzione sulle ipotesi di rischi più gravi: incendio, inquinamento, dissesti strutturali o idrogelogici, eventi meteo, sisma, emergenze sanitarie, nucleari, chimiche, radioattive. Delineate infine la struttura operativa completa, la divisione degli interventi in ordinari e straordinari, l’operatività dell’unità di crisi.
Approvato in Consiglio Grande e Generale il progetto di legge di organizzazione della protezione civile
Una legge composta di 16 articoli. Si parte dalla definizione delle funzioni della Protezione Civile - cioè quella di tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo per l’attività umana, le calamita naturali, le catastrofi e gli eventi eccezionali dannosi. Regolato poi l’organismo di coordinamento, composto dai segretari di stato per il territorio e l’ambiente, sanità e sicurezza sociale, industria e artigianato a cui è delegato il compito di adottare ordinanze, promuovere le attività di prevenzione e i piani educativi,organizzare i soccorsi e l’attività del volontariato. Qualora se ne ravvisi la necessità il coordinamento potrà essere allargato ad altri soggetti. Istituita la figura del capo del servizio protezione civile che farà parte dell’organismo di coordinamento. Avrà un contratto di diritto privato, della durata di tre anni, rinnovabile e il dipartimento affari interni sarà il suo referente. Suo compito sarà quello di indicare i criteri organizzativi, gli indirizzi del coordinamento e i programmi di prevenzione sulle ipotesi di rischi più gravi: incendio, inquinamento, dissesti strutturali o idrogelogici, eventi meteo, sisma, emergenze sanitarie, nucleari, chimiche, radioattive. Delineate infine la struttura operativa completa, la divisione degli interventi in ordinari e straordinari, l’operatività dell’unità di crisi.
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