E’ tra le priorità del nuovo governo: aderire il prima possibile al Protocollo di Kyoto. Canali diplomatici e politici sono al lavoro, e presto, pare, anche San Marino figurerà tra i 150 Paesi impegnati a ridurre le emissioni del 16% entro il 2012. Uno sforzo importante, che vuole dare una risposta al problema pressante del cambiamento climatico.
Ma è anche vero che il Protocollo di Kyoto ha capitoli controversi; il più contestato dagli ambientalisti è sicuramente la compravendita di quote di emissione di CO2. L’accordo fissa infatti quote di inquinamento per Paese; nazioni che ne hanno in eccedenza possono monetizzarle. E così, paesi come la Spagna arrivano a pagare un miliardo per garantirsi sul foglio un potere maggiore di emissione e di fatto la possibilità di inquinare di più. Il trattato anti-smog si può aggirare, dunque. Vale davvero la pena lo sforzo di impegnarsi per firmarlo?
Sara Bucci
Ma è anche vero che il Protocollo di Kyoto ha capitoli controversi; il più contestato dagli ambientalisti è sicuramente la compravendita di quote di emissione di CO2. L’accordo fissa infatti quote di inquinamento per Paese; nazioni che ne hanno in eccedenza possono monetizzarle. E così, paesi come la Spagna arrivano a pagare un miliardo per garantirsi sul foglio un potere maggiore di emissione e di fatto la possibilità di inquinare di più. Il trattato anti-smog si può aggirare, dunque. Vale davvero la pena lo sforzo di impegnarsi per firmarlo?
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