Con l'uscita di Riccardi dal Psd c'è chi spinge in avanti il progetto con Ps e Mdsi su cui proprio l'ex capogruppo tirava il freno a mano.
Sì all'accelerazione “non perché sia uscito Riccardi - precisa Alessandro Mancini – ma perché lo vuole il paese”. Prioritario per il Ps non solo riaggregare forze dell'area riformista ma anche elaborare un progetto politico “in un momento di vuoto”. La prossima settimana si riunirà la direzione. All'ordine del giorno proprio il resoconto sul dialogo intrapreso.
“Dovranno essere messe a disposizione tutte le energie possibili dentro e fuori i partiti per ridare un ruolo alla politica e rendere la cittadinanza attiva e partecipe delle scelte. E' sotto gli occhi di tutti – continua Mancini - l'incapacità di elaborare un progetto complessivo”.
Spinge sull'accelerare anche il Psd. Lo conferma il Segretario: non è più tempo di tergiversare, ma di scendere verso le rispettive basi e di aprirsi alla società civile. “ Ci rivolgeremo – aggiunge Nicola Ciavatta - a giovani, sindacati, associazioni, imprenditori e liberi professionisti, i più vessati dalla crisi. C'è bisogno di un'alternativa che maggioranza e governo evidentemente non sono stati in grado di offrire”. Operativamente si traduce in gruppi di lavoro che porteranno ad una fase costituente. Non si è parlato di gruppo unico di Psd e Ps. Ciavatta lo spera ma “verrà in una fase successiva. Prima serve il passaggio nelle basi”. Riguardo a Mdsi, “la sua alleanza con Rete – precisa - non pregiudica il percorso. La rispettiamo e viste le battaglie condotte insieme, la consideriamo al contrario un punto di forza”. Mancini guarda oltre: “la buona riuscita del progetto in questa fase non deve essere oggetto di politica delle alleanze. Né presenti né future”.
Federico Pedini Amati, dal canto suo, rimane fedele ad un percorso movimentista intrapreso già dai tempi del tavolo riformista. “Non è un diktat” – assicura, facendo notare che la coalizione San Marino Prima di Tutto appartiene al passato mentre Democrazia in Movimento “è viva e vegeta. E non c'è alcuna intenzione di scioglierla”.
MF
Sì all'accelerazione “non perché sia uscito Riccardi - precisa Alessandro Mancini – ma perché lo vuole il paese”. Prioritario per il Ps non solo riaggregare forze dell'area riformista ma anche elaborare un progetto politico “in un momento di vuoto”. La prossima settimana si riunirà la direzione. All'ordine del giorno proprio il resoconto sul dialogo intrapreso.
“Dovranno essere messe a disposizione tutte le energie possibili dentro e fuori i partiti per ridare un ruolo alla politica e rendere la cittadinanza attiva e partecipe delle scelte. E' sotto gli occhi di tutti – continua Mancini - l'incapacità di elaborare un progetto complessivo”.
Spinge sull'accelerare anche il Psd. Lo conferma il Segretario: non è più tempo di tergiversare, ma di scendere verso le rispettive basi e di aprirsi alla società civile. “ Ci rivolgeremo – aggiunge Nicola Ciavatta - a giovani, sindacati, associazioni, imprenditori e liberi professionisti, i più vessati dalla crisi. C'è bisogno di un'alternativa che maggioranza e governo evidentemente non sono stati in grado di offrire”. Operativamente si traduce in gruppi di lavoro che porteranno ad una fase costituente. Non si è parlato di gruppo unico di Psd e Ps. Ciavatta lo spera ma “verrà in una fase successiva. Prima serve il passaggio nelle basi”. Riguardo a Mdsi, “la sua alleanza con Rete – precisa - non pregiudica il percorso. La rispettiamo e viste le battaglie condotte insieme, la consideriamo al contrario un punto di forza”. Mancini guarda oltre: “la buona riuscita del progetto in questa fase non deve essere oggetto di politica delle alleanze. Né presenti né future”.
Federico Pedini Amati, dal canto suo, rimane fedele ad un percorso movimentista intrapreso già dai tempi del tavolo riformista. “Non è un diktat” – assicura, facendo notare che la coalizione San Marino Prima di Tutto appartiene al passato mentre Democrazia in Movimento “è viva e vegeta. E non c'è alcuna intenzione di scioglierla”.
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