“Il governo ha presentato, venerdì mattina, 37 emendamenti sui 50 articoli della legge di bilancio, scrivendo di fatto un nuovo provvedimento.” Ps e psd spiegano il loro no alla richiesta di confronto fissata, per questa mattina, dal governo.
Un atto di cortesia istituzionale, dicono, più che la volontà vera di analizzare gli emendamenti. Un modo irrispettoso di procedere nei confronti delle opposizioni, rimarca Alessandro Mancini, che parla di “disagio per aver elaborato emendamenti sul testo originario, senza avere la minima idea della nuova legge di bilancio”. Un esempio su tutti, rimarcano i due partiti, è la tassazione dei capitali detenuti all'estero. “Non vorrei, anticipa Iro Belluzzi, che su questo bilancio si riviva lo scontro infinito già registrato dall'Aula”. Si sofferma sull'emendamento che impegna il Segretario agli esteri a riferire, con cadenze precise, sull'accordo con l'Unione Europea e ad emanare norme che non siano in contrasto con l'acquis comunitario, in particolare con la libera circolazione di beni, capitali e servizi. Ma c'è anche l'emendamento, ricorda Denise Bronzetti, che stabilisce la maggioranza qualificata – quindi 39 voti a favore – per le autorizzazioni di spesa che superano i 5 milioni di euro e quello che prevede la possibilità di assistere anziani e disabili fino al terzo grado di parentela. Potevamo accettare, premette, una finanziaria non omnibus se ci fossero stati interventi per aumentare le voci in entrata, un contenimento della spesa non basato solo sui sacrifici di dipendenti e pensionati e la messa in sicurezza del sistema bancario. Non ci si può chiedere un confronto all'ultimo secondo, è un giochino che conosciamo già. Per Giancarlo Capicchioni, nel bilancio “ci sono previsioni molto ottimistiche – ad esempio sulle imposte indirette – che fanno pensare a un exploit dell'economia che invece non si intravvede”. Secondo Capicchioni sono soprattutto due gli articoli che vedranno “una contrarietà molto robusta”: i 5 milioni stanziati per l'acquisto di immobili per lo Stato ( in prima lettura erano 3) e quello sul rientro dei capitali esteri. “Urla vendetta per come è scritto, afferma, ed è in contrasto con tutti gli ordinamenti internazionali”.
Sonia Tura
Un atto di cortesia istituzionale, dicono, più che la volontà vera di analizzare gli emendamenti. Un modo irrispettoso di procedere nei confronti delle opposizioni, rimarca Alessandro Mancini, che parla di “disagio per aver elaborato emendamenti sul testo originario, senza avere la minima idea della nuova legge di bilancio”. Un esempio su tutti, rimarcano i due partiti, è la tassazione dei capitali detenuti all'estero. “Non vorrei, anticipa Iro Belluzzi, che su questo bilancio si riviva lo scontro infinito già registrato dall'Aula”. Si sofferma sull'emendamento che impegna il Segretario agli esteri a riferire, con cadenze precise, sull'accordo con l'Unione Europea e ad emanare norme che non siano in contrasto con l'acquis comunitario, in particolare con la libera circolazione di beni, capitali e servizi. Ma c'è anche l'emendamento, ricorda Denise Bronzetti, che stabilisce la maggioranza qualificata – quindi 39 voti a favore – per le autorizzazioni di spesa che superano i 5 milioni di euro e quello che prevede la possibilità di assistere anziani e disabili fino al terzo grado di parentela. Potevamo accettare, premette, una finanziaria non omnibus se ci fossero stati interventi per aumentare le voci in entrata, un contenimento della spesa non basato solo sui sacrifici di dipendenti e pensionati e la messa in sicurezza del sistema bancario. Non ci si può chiedere un confronto all'ultimo secondo, è un giochino che conosciamo già. Per Giancarlo Capicchioni, nel bilancio “ci sono previsioni molto ottimistiche – ad esempio sulle imposte indirette – che fanno pensare a un exploit dell'economia che invece non si intravvede”. Secondo Capicchioni sono soprattutto due gli articoli che vedranno “una contrarietà molto robusta”: i 5 milioni stanziati per l'acquisto di immobili per lo Stato ( in prima lettura erano 3) e quello sul rientro dei capitali esteri. “Urla vendetta per come è scritto, afferma, ed è in contrasto con tutti gli ordinamenti internazionali”.
Sonia Tura
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