I dati statistici relativi al 30 settembre 2014 divulgati da Banca Centrale e le prime anticipazioni delle conclusioni a cui è giunta la missione del Fondo Monetario Internazionale, rendono indispensabile una seria riflessione politica sulle attuali condizioni e sulle prospettive del sistema bancario e finanziario sammarinese.
Siamo infatti convinti che il settore creditizio rappresenti uno dei comparti “chiave” su cui impostare un progetto teso alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo, fondato su legalità, trasparenza e cooperazione fiscale e finanziaria. In mancanza di un sistema bancario e finanziario competitivo e dinamico, è impossibile trovare le risorse necessarie ad incentivare una complessiva riconversione dell’apparato produttivo e dei servizi.
C’è un aspetto positivo: il settore creditizio, pur con ingenti difficoltà, ha retto nonostante dal 2008 in poi sia stato colpito da una “tempesta perfetta” caratterizzata dallo scudo fiscale, dalle varie inchieste giudiziarie e dalle complicate relazioni con la vicina Italia. Restano sul tavolo, però, ancora molti problemi. In particolare è del tutto assente un piano di consolidamento e di sviluppo di questo importante comparto dell’economia sammarinese che – malgrado i tanti errori compiuti nella gestione politica dei governi succedutisi negli ultimi due decenni – fino ad oggi ha garantito occupazione qualificata ed entrate importanti per il bilancio dello Stato.
In tale ottica notiamo con forte preoccupazione lo scarso contributo proveniente dall’attuale governance della Banca Centrale. Non sono una novità le nostre posizioni critiche, ma è arrivato il momento di fare i conti con la dura realtà. Non c’è una minima visione di futuro e si continua a navigare a vista inseguendo le emergenze quotidiane. Il memorandum d’intesa con la Banca d’Italia è fondamentale e non è ancora stato sottoscritto, nonostante le imbarazzanti rassicurazioni del Presidente di Bcsm. Non si ha un’idea precisa di quale sarà l’impatto della voluntary disclosure sulla raccolta diretta.
Occorre un deciso cambio di rotta se vogliamo dare risposte concrete e tempestive ai tanti problemi con cui sono costretti a convivere quotidianamente gli operatori del settore bancario e finanziario.
Abbiamo diverse proposte che desideriamo confrontare con tutte le rappresentanze consiliari, per questo chiediamo sin da ora di prevedere, nell’ordine del giorno dei lavori della prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, lo svolgimento di un apposito dibattito sulla situazione generale e sulle prospettive del sistema bancario e finanziario sammarinese.
Siamo infatti convinti che il settore creditizio rappresenti uno dei comparti “chiave” su cui impostare un progetto teso alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo, fondato su legalità, trasparenza e cooperazione fiscale e finanziaria. In mancanza di un sistema bancario e finanziario competitivo e dinamico, è impossibile trovare le risorse necessarie ad incentivare una complessiva riconversione dell’apparato produttivo e dei servizi.
C’è un aspetto positivo: il settore creditizio, pur con ingenti difficoltà, ha retto nonostante dal 2008 in poi sia stato colpito da una “tempesta perfetta” caratterizzata dallo scudo fiscale, dalle varie inchieste giudiziarie e dalle complicate relazioni con la vicina Italia. Restano sul tavolo, però, ancora molti problemi. In particolare è del tutto assente un piano di consolidamento e di sviluppo di questo importante comparto dell’economia sammarinese che – malgrado i tanti errori compiuti nella gestione politica dei governi succedutisi negli ultimi due decenni – fino ad oggi ha garantito occupazione qualificata ed entrate importanti per il bilancio dello Stato.
In tale ottica notiamo con forte preoccupazione lo scarso contributo proveniente dall’attuale governance della Banca Centrale. Non sono una novità le nostre posizioni critiche, ma è arrivato il momento di fare i conti con la dura realtà. Non c’è una minima visione di futuro e si continua a navigare a vista inseguendo le emergenze quotidiane. Il memorandum d’intesa con la Banca d’Italia è fondamentale e non è ancora stato sottoscritto, nonostante le imbarazzanti rassicurazioni del Presidente di Bcsm. Non si ha un’idea precisa di quale sarà l’impatto della voluntary disclosure sulla raccolta diretta.
Occorre un deciso cambio di rotta se vogliamo dare risposte concrete e tempestive ai tanti problemi con cui sono costretti a convivere quotidianamente gli operatori del settore bancario e finanziario.
Abbiamo diverse proposte che desideriamo confrontare con tutte le rappresentanze consiliari, per questo chiediamo sin da ora di prevedere, nell’ordine del giorno dei lavori della prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, lo svolgimento di un apposito dibattito sulla situazione generale e sulle prospettive del sistema bancario e finanziario sammarinese.
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