Il Partito dei Socialisti e dei Democratici celebra la giornata del 25 marzo, festa dell’Arengo, sottolineando la portata sempre attuale della rivoluzione democratica scaturita da quel giorno del 1906.
Ad un secolo di distanza la Repubblica di San Marino si ritrova in un momento di straordinaria difficoltà in cui si rivela necessario ritrovare uno spirito di coesione e fiducia per superare la crisi economica, politica, soprattutto una crisi di prospettiva.
Il PSD riassume nel concetto di “cambio di passo” l’idea di un nuovo Arengo: la consapevolezza che il sistema San Marino nel suo complesso si sta modificando profondamente, per ora senza linee precise, e la convinzione che deve essere perseguito senza più tentennamenti il percorso verso la trasparenza, la legalità ed in particolare la lotta alla criminalità organizzata, l’adesione all’Unione Europea, la costruzione di un nuovo modello economico basato sulla certezza delle regole, la facilità di fare impresa, la fine della discrezionalità e i controlli in itinere.
Come nel 1906 pacificamente si passò da uno Stato oligarchico e non più rispondente alle esigenze del tempo, alla democrazia, ora dobbiamo impegnarci con determinazione per lasciare definitivamente una San Marino legata ad un passato che non tornerà e dirigerci verso un futuro da plasmareinsieme alla cittadinanza.
Il primo passo di questo percorso è rappresentato dal mettere in campo ogni tentativo possibile per risolvere i problemi che impediscono la firma dell’accordo con la Repubblica Italiana, quindi l’uscita dalla black list e la definizione di una prospettiva che altrimenti non vediamo.
Purtroppo, proprio a ridosso di una consultazione referendaria importantissima, quella di domenica 27 marzo sul tema dei beni pubblici, il Governo approfitta del proprio potere inviando una comunicazione a tutte le famiglie per sostenere la legge approvata. Così facendo il Governo entra impropriamente nella campagna referendaria, non essendo un partito e non rappresentando un comitato contrario che in ogni caso non c’è.
Un comportamento che conferma le nostre valutazioni sulla mancanza di democraticità del Congresso di Stato che ci preoccupa e sul quale ci opporremo in ogni modo possibile.
Il modo migliore per esercitare la democrazia è quello di andare a votare domenica e votare sì, preservando i beni che sono di tutti e di partecipare alla serata organizzata dal Comitato Promotore per domani pomeriggio al Teatro Titano, nel giorno dell’Arengo.
Ad un secolo di distanza la Repubblica di San Marino si ritrova in un momento di straordinaria difficoltà in cui si rivela necessario ritrovare uno spirito di coesione e fiducia per superare la crisi economica, politica, soprattutto una crisi di prospettiva.
Il PSD riassume nel concetto di “cambio di passo” l’idea di un nuovo Arengo: la consapevolezza che il sistema San Marino nel suo complesso si sta modificando profondamente, per ora senza linee precise, e la convinzione che deve essere perseguito senza più tentennamenti il percorso verso la trasparenza, la legalità ed in particolare la lotta alla criminalità organizzata, l’adesione all’Unione Europea, la costruzione di un nuovo modello economico basato sulla certezza delle regole, la facilità di fare impresa, la fine della discrezionalità e i controlli in itinere.
Come nel 1906 pacificamente si passò da uno Stato oligarchico e non più rispondente alle esigenze del tempo, alla democrazia, ora dobbiamo impegnarci con determinazione per lasciare definitivamente una San Marino legata ad un passato che non tornerà e dirigerci verso un futuro da plasmareinsieme alla cittadinanza.
Il primo passo di questo percorso è rappresentato dal mettere in campo ogni tentativo possibile per risolvere i problemi che impediscono la firma dell’accordo con la Repubblica Italiana, quindi l’uscita dalla black list e la definizione di una prospettiva che altrimenti non vediamo.
Purtroppo, proprio a ridosso di una consultazione referendaria importantissima, quella di domenica 27 marzo sul tema dei beni pubblici, il Governo approfitta del proprio potere inviando una comunicazione a tutte le famiglie per sostenere la legge approvata. Così facendo il Governo entra impropriamente nella campagna referendaria, non essendo un partito e non rappresentando un comitato contrario che in ogni caso non c’è.
Un comportamento che conferma le nostre valutazioni sulla mancanza di democraticità del Congresso di Stato che ci preoccupa e sul quale ci opporremo in ogni modo possibile.
Il modo migliore per esercitare la democrazia è quello di andare a votare domenica e votare sì, preservando i beni che sono di tutti e di partecipare alla serata organizzata dal Comitato Promotore per domani pomeriggio al Teatro Titano, nel giorno dell’Arengo.
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