Due gli elementi ancora senza risposta, fa notare il segretario Gerardo Giovagnoli: il primo è il silenzio che perdura sugli accordi con l’Italia. La novità è l’incontro della Reggenza col presidente del Consiglio Berlusconi, “sicuramente positiva – aggiunge Giovagnoli – ma non sembra vi saranno incontri contestuali per mettere la parola fine agli accordi. Da ciò ne deduciamo che il blocco diplomatico/tecnico con Tremonti continua”. Secondo elemento, l’assenza di idee per risolvere la crisi. Anche la finanziaria è deludente, fa notare Giancarlo Capicchioni, manca un progetto per il futuro: “Sembra sia tornata ad essere la legge di tanti anni fa, un contenitore entro cui infilare tutto”. Sul decreto salva banche, tante perplessità. Fa notare il capogruppo Claudio Felici: “Un provvedimento simile può alimentare l’allarmismo, visto che viene presentato coi caratteri dell’urgenza. Preferiremmo un percorso più lungo, ma che almeno fornisca più informazioni: chiedono collaborazione, allora ci diano più elementi, ad esempio definiscano la dimensione massima dell’intervento, che ora ci è oscura”. Il Psd quindi propende per una vera e propria legge, da presentare i primi di dicembre, per la quale garantisce fin da ora disponibilità. Il Psd ha ottenuto risposta alle interpellanze presentate, una di queste era sulle dimissioni del giudice Vannucci: “Il governo ci ha detto che metterà a disposizione forze nuove” ha riportato Felici.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©