In politica internazionale la scelta di fondo è tra l’unilateralismo - e cioè la ragione della forza imposta da un soggetto - e il multilateralismo - ovvero la sintesi di sensibilità diverse, definita nell’ambito di organismi sovranazionali, a partire dalle Nazioni Unite. E la sinistra democratica non può che scegliere questa seconda opzione. Questo il filo conduttore della serata organizzata dal Psd nell'ambito del 'laboratorio del programma', ed espresso chiaramente da Luciano Vecchi, responsabile esteri dei Ds e ripreso, sia pure con accenti diversi dagli altri relatori, da Luis Ayala, segretario dell’internazionale socialista, a Luca Cefisi, vice responsabile esteri dello Sdi, a Michele Chiaruzzi, responsabile esteri del programma del Psd, che senza mezzi termini si e’ espresso anche per l’adesione di San Marino alla Unione Europea. Il segretario di stato agli affari Esteri, Fabio Berardi, ha tracciato un bilancio ad ampio raggio della politica estera sammarinese con l’evoluzione degli ultimi anni e quindi l’ingresso in importanti organismi sopranazionali e passando in rassegna i prossimi impegni, come la presidenza semestrale del consiglio d’Europa, a partire da novembre. Il presidente del PSD, Giuseppe Maria Morganti ha detto 'siamo di sinistra perché non ci accontentiamo' e ha lanciato l’idea di San Marino quale 'territorio di dialogo per ospitare e promuovere dialoghi'. Preannunciato un prossimo convegno con intellettuali israeliani e palestinesi. La serata si è conclusa con l’intevento del segretario del Partito dei Socialisti e dei Democratici, Mauro Chiaruzzi, che ha lanciato ad Ayala la proposta di creare un coordinamento dei piccoli stati in seno all’internazionale socialista. Proposta che Ayala ha accolto con favore annunciando che la formalizzerà non appena possibile.
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