La situazione del settore turistico-commerciale in Repubblica al centro dell'incontro tra Psd e Unione Commercianti.
Rileva la mancanza di un piano generale: “nonostante l'utilizzo di tante consulenze – si è detto – proposte e idee si susseguono l'una con l'altra senza che ci sia una continuità di Paese. E questo – ricordano - sia in riferimento alle iniziative estive come TimeLine, sia per il Natale delle Meraviglie che, - sostiene l'Usc - è andato bene ma non così tanto come viene descritto”. Per i commercianti ci sarebbe troppa dispersione di eventi: alla politica chiedono pochi indirizzi ma chiari, regole certe, un quadro preciso di cosa si voglia fare dal punto di vista della caratterizzazione del turismo e del commercio. “Le possibilità e le prospettive non trovano mai una loro strada – sottolineano - pertanto gli sforzi che quotidianamente vengono fatti vengono vanificati dalla mancanza di una linea chiara”.
Sul commercio il Psd ritiene che molte questioni abbiano a che fare con la posizione del Paese rispetto al contesto internazionale: gli operatori, gli investimenti, la capacità di essere attrattivi per San Marino – sostengono i vertici del partito - dipendono continuativamente e più di prima dal rapporto con l'Italia e con l'UE. “Se una volta eravamo avvantaggiati con la nostra condizione di peculiarità – ricorda il segretario Gerardo Giovagnoli - ora siamo penalizzati”. Dal punto di vista del turismo, meno influenzato dagli esterni, siamo d'accordo – continua Giovagnoli - sul fatto che servano interventi di riqualificazione che siano soprattutto concertati con chi lavora sul campo e la si finisca con questa tendenza che ha la politica sammarinese, di governo in governo, di affezionarsi ad idee irrealistiche”.
Rileva la mancanza di un piano generale: “nonostante l'utilizzo di tante consulenze – si è detto – proposte e idee si susseguono l'una con l'altra senza che ci sia una continuità di Paese. E questo – ricordano - sia in riferimento alle iniziative estive come TimeLine, sia per il Natale delle Meraviglie che, - sostiene l'Usc - è andato bene ma non così tanto come viene descritto”. Per i commercianti ci sarebbe troppa dispersione di eventi: alla politica chiedono pochi indirizzi ma chiari, regole certe, un quadro preciso di cosa si voglia fare dal punto di vista della caratterizzazione del turismo e del commercio. “Le possibilità e le prospettive non trovano mai una loro strada – sottolineano - pertanto gli sforzi che quotidianamente vengono fatti vengono vanificati dalla mancanza di una linea chiara”.
Sul commercio il Psd ritiene che molte questioni abbiano a che fare con la posizione del Paese rispetto al contesto internazionale: gli operatori, gli investimenti, la capacità di essere attrattivi per San Marino – sostengono i vertici del partito - dipendono continuativamente e più di prima dal rapporto con l'Italia e con l'UE. “Se una volta eravamo avvantaggiati con la nostra condizione di peculiarità – ricorda il segretario Gerardo Giovagnoli - ora siamo penalizzati”. Dal punto di vista del turismo, meno influenzato dagli esterni, siamo d'accordo – continua Giovagnoli - sul fatto che servano interventi di riqualificazione che siano soprattutto concertati con chi lavora sul campo e la si finisca con questa tendenza che ha la politica sammarinese, di governo in governo, di affezionarsi ad idee irrealistiche”.
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