La ratifica, da parte del Senato della Repubblica, dell'accordo tra Italia e San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali è un fatto importantissimo. Sappiamo bene, infatti, che tipo di sforzo sia stato prodotto dal nostro Stato e quante difficoltà a livello diplomatico, istituzionale e amministrativo siano emerse in questi anni. Non rimaniamo indifferenti, però, rispetto all’Ordine del Giorno approvato dal Senato della Repubblica con cui si impegna il governo italiano ad adottare le opportune iniziative volte a monitorare vari ambiti. A partire dal traffico di capitali tra Italia e San Marino, da quali e quante saranno le società costituite a San Marino che percepiranno utili o dividendi o canoni o interessi di origine italiana che a loro volta siano partecipate o controllate da società di un altro Stato e, infine, da eventuali accorpamenti e fusioni di pacchetti azionari al fine dell'elusione della tassazione nel Paese di origine stabilita dal trattato. L’Ordine del Giorno prevede, inoltre, che il governo relazioni su questa azione di monitoraggio ogni anno in Parlamento. Pur sapendo che, nei regolamenti dei due rami del Parlamento italiano, lo strumento dell’Ordine del Giorno assume una valenza pari a quella di una raccomandazione di fronte a questo elemento sarebbe doveroso conoscere la posizione del Governo. La nostra richiesta non nasce in ragione della ricerca di una facile demagogia o per cavalcare sentimenti antinazionali ma al contrario per dare maggiore forza alle intese raggiunte. Dopo anni di scontri, sul tema della politica estera, è bene che maggioranza ed opposizione – così come accade in gran parte degli Stati - sia capace di ritrovare le ragioni dell’unità e non della divisione. Per questo ci limitiamo, volutamente, a porre una domanda senza formulare giudizi di valore rispetto a questo elemento. La strada della normalizzazione dei rapporti è, per noi, un fattore imprescindibile. Nuove battute d’arresto sarebbero oltremodo penalizzanti.
Comunicato stampa
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