Rifondazione Comunista sembra pronta a rompere gli indugi e abbandonare quella strategia attendista dimostrata durante il processo di unificazione fra partito socialista e partito dei democratici e nel primo confronto politico, nel primo colloquio fra le due delegazioni, fa un balzo in avanti e si dichiara pronta ad una nuova forma di collaborazione. Foschi e compagni, dapprima piuttosto tiepidi di fronte alla creazione del partiti unico della sinistra, vedono profilarsi una possibile interazione e parlano, addirittura, di unità d’azione. E’ una ipotesi che trova i vertici del PSD assolutamente ricettivi. Morganti e Chiaruzzi non nascondono la soddisfazione e si mostrano pronti a ricercare forme e modi. Il Segreterio dei Comunisti precisa: 'non siamo ancora pronti a parlare con voi di unificazione, ma a ricercare nuovi terreni di dialogo e di convergenza sì'. Sul tavolo del primo scambio di opinioni dopo la nascita del PSD, le politiche attuali e il percorso del Governo Straordinario. Il partito dei Socialisti e Democratici conferma le priorità dell’esecutivo e rilancia sugli obiettivi indicati. 'All’alleato – spiega Morganti – abbiamo già manifestato la volontà di accelerare, il nostro impegno sarà molto alto. Sugli scenari futuri, le visioni politiche e le convergenze registrate sono numerose, così come i punti di analogia. Impostazioni comuni sul nuovo modello di società politica, lo stato sociale, il mercato del lavoro, ma anche le riforme istituzionali, la dotazione di una carta costituzionale e l’ammodernamento delle regole elettorali, per dare – spiega il Presidente del PSD – ai cittadini la certezza di decidere da chi e come farsi governare'.
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