È la novità di questa tornata elettorale, quella che desta maggiore curiosità. I big politici si confermano tali anche nelle dichiarazioni dei redditi. Ma ci sono anche molti giovani, ancora studenti, con importo zero.
Spulciando nei documenti fiscali numerose le partecipazioni societarie, anche nei principali istituti di credito del Titano. Ma ci sono anche candidati nullatenenti, almeno lo scorso anno, in quanto studenti o disoccupati, segno che in lista non mancano le facce nuove.
Nella dichiarazione anche redditi da rendite, affitti, presenze negli organismi istituzionali. In testa a questa classifica c’è Antonella Mularoni, di Ap che denuncia un reddito lordo di oltre 209 mila euro. Seguita da Tito Masi con quasi 196 mila. Mario Venturini, tanto per restare in casa di Alleanza Popolare dichiara 2.500 euro, per quanto concerne i redditi percepiti in Repubblica.
Scendendo nella classifica dei più agiati arriviamo in casa democristiana dove Gianfranco Terenzi dichiara poco più di 180 mila euro.
Per il resto i nomi in lista Dc-Eps e Arengo e Libertà non raggiungono le sei cifre: tra i 70 e 80 mila euro Fabio Berardi, di Arengo e Libertà, Claudio Mazza, Clelio Galassi e Claudio Muccioli per la Dc , William Giardi per gli Eps. Sempre in casa Dc Gabriele Gatti ha guadagnato lo scorso anno 42 mila euro.
Spostandoci nel Partito dei Socialisti e Democratici il record di partecipazioni societarie spetta a Germano de Biagi, seguito da Giuseppe Morganti e Alessandro Mancini, mentre sul versante reddito lordo è un testa a testa tra Paride Andreoli e Massimo Rossini, 76 mila e mezzo per entrambi, euro più euro meno. Mentre Fiorenzo Stolfi 72 mila. Così come Marino Riccardi e Stefano Macina.
Ma restiamo nei più ricchi con i 162 mila euro dichiarati da Marino Gaspari dei Democratici di centro, seguito dai 154 mila di Gian Nicola Berti, di Noi Sammarinesi. Stessa coalizione ma altra lista.
Nell’unione dei moderati Roberto Venturini presenta una dichiarazione di oltre 78 mila euro.
Sulla stessa linea anche i Segretari di Stato di Sinistra Unita, che spiccano in testa alla loro lista con i 76 mila euro della Michelotti e di mille euro sotto Foschi.
Spulciando nei documenti fiscali numerose le partecipazioni societarie, anche nei principali istituti di credito del Titano. Ma ci sono anche candidati nullatenenti, almeno lo scorso anno, in quanto studenti o disoccupati, segno che in lista non mancano le facce nuove.
Nella dichiarazione anche redditi da rendite, affitti, presenze negli organismi istituzionali. In testa a questa classifica c’è Antonella Mularoni, di Ap che denuncia un reddito lordo di oltre 209 mila euro. Seguita da Tito Masi con quasi 196 mila. Mario Venturini, tanto per restare in casa di Alleanza Popolare dichiara 2.500 euro, per quanto concerne i redditi percepiti in Repubblica.
Scendendo nella classifica dei più agiati arriviamo in casa democristiana dove Gianfranco Terenzi dichiara poco più di 180 mila euro.
Per il resto i nomi in lista Dc-Eps e Arengo e Libertà non raggiungono le sei cifre: tra i 70 e 80 mila euro Fabio Berardi, di Arengo e Libertà, Claudio Mazza, Clelio Galassi e Claudio Muccioli per la Dc , William Giardi per gli Eps. Sempre in casa Dc Gabriele Gatti ha guadagnato lo scorso anno 42 mila euro.
Spostandoci nel Partito dei Socialisti e Democratici il record di partecipazioni societarie spetta a Germano de Biagi, seguito da Giuseppe Morganti e Alessandro Mancini, mentre sul versante reddito lordo è un testa a testa tra Paride Andreoli e Massimo Rossini, 76 mila e mezzo per entrambi, euro più euro meno. Mentre Fiorenzo Stolfi 72 mila. Così come Marino Riccardi e Stefano Macina.
Ma restiamo nei più ricchi con i 162 mila euro dichiarati da Marino Gaspari dei Democratici di centro, seguito dai 154 mila di Gian Nicola Berti, di Noi Sammarinesi. Stessa coalizione ma altra lista.
Nell’unione dei moderati Roberto Venturini presenta una dichiarazione di oltre 78 mila euro.
Sulla stessa linea anche i Segretari di Stato di Sinistra Unita, che spiccano in testa alla loro lista con i 76 mila euro della Michelotti e di mille euro sotto Foschi.
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