Il sì al referendum sull'Europa è la piena valorizzazione della sovranità della repubblica. Per Unione per la Repubblica e Partito Socialista avviare una trattativa, come chiede il quesito, non significa vendere a scatola chiusa il futuro della repubblica. “Dopo 20 anni di inerzia, tatticismi e reticenze, dice Giovanni Lonfernini, la vittoria dei “sì” avrà un quadro incontrovertibile sui costi e benefici nel rapporto con l'Unione. Con la quale fanno i conti quotidianamente banche e imprese”. La scelta politica più adeguata è quella di aderire, ribadisce il socialista Celli, poi il livello di integrazione più conveniente lo stabiliremo in fase di trattativa. Proprio sui messaggi ambigui, non solo da parte di forze politiche, ma anche del governo, che giocano sulla parola “integrazione” si muove Intesa per il Paese. Ha tastato il polso dell'opinione pubblica, la confusione che si è creata e intende fornire ogni tipo di supporto al comitato da qui al 20 ottobre. Collaborazione apprezzata dal comitato che per voce di Patrizia Busignani chiede a tutti i soggetti in campo argomentazioni verificabili e argomenti seri.
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