A pochi giorni dall’inizio dall'inizio della campagna referendaria, che definiscono “senza esclusione di colpi”, intervengono i consiglieri indipendenti Sandra Giardi e Grazia Zafferani. La celebrazione di questo referendum è in primis sia un fallimento della politica – scrivono. Per una donna la scelta di abortire non è mai una scelta facile che porta con sé conseguenze psicologiche e morali che nessuno può giudicare né tantomeno punire. Uno stato laico e aconfessionale come è la Repubblica di San Marino, non deve essere censore e giudicante e nei peggiori dei casi punitivo, ma deve creare le condizioni sociali e sanitarie per accompagnare i propri cittadini in questa scelta che è e deve rimanere una scelta del tutto personale.