Sì al referendum nella chiamata al voto dalle forze di opposizione. Compatte nell'evidenziare contenuti e obiettivi del quesito di modifica alla legge elettorale. “Crediamo che in Consiglio Grande e Generale debbano sedere i rappresentanti del popolo – dice Alessandro Cardelli (PDCS). Il ballottaggio non funziona. Andate a vedere chi sostiene il no e capirete il perchè sostengono il no. Vigliamo una legge che possa garantire ai sammarinesi di avere i propri rappresentanti in consiglio”. Da Emanuele Santi (MD) la genesi della proposta referendaria, nell'accusa alla maggioranza di non aver agito prima per via legislativa, nonostante avessero i numeri e nonostante la modifica alla legge elettorale fosse nel programma di Adesso.sm, per porre correttivi alle distorsioni create da ballottaggio e premio di maggioranza. Troppo tardi convocarci ad aprile a confronto su un progetto di legge, quello della maggioranza, che non tratta della materia referendaria.
“Il Paese non vuole governi di minoranza” – dice Roberto Ciavatta (Rete), e attacca un esecutivo e una maggioranza che avevano i numeri per legiferare e fare riforme ma non lo hanno fatto, avendo contro l'intero Paese, cittadini e parti sociali. “Si vincerà a man bassa” assicura. Referendum come banco di prova per la maggioranza? Non insistono sul significato politico del voto “perché – dicono all'unisono - questo governo è già finito”. Si guarda avanti, per superare una legge creata per un sistema bipolare e che non rappresenta più il quadro politico attuale, e per un nuovo provvedimento che “metta di pari passo stabilità e governabilità” - dice Alessandro Mancini (PS), mentre chiama nuove elezioni già il prossimo autunno. Certi della vittoria del sì, guardano avanti “pronti a sedersi al tavolo del confronto con la maggioranza – dice Iro Belluzzi (PSD) – già dal 3 giugno per opporre il dialogo alla spaccatura. Basta scontro – dice - vogliamo che proprio la modifica alla legge elettorale sia la prima occasione per testare la capacità della politica di trovare condivisione per affrontare poi tutte le altre emergenze del Paese”.
Nel video, le interviste a Alessandro Cardelli, PDCS e a Alessandro Mancini, PS