I cittadini del Canton Ticino chiedono che si pongano limiti ai lavoratori frontalieri. Secondo i risultati definitivi, l'iniziativa referendaria 'Prima i Nostri' - promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi - ha ottenuto il 58% di sì. I no sono stati il 39,7%. Il testo sottoposto agli elettori del cantone svizzero al confine con l'Italia, dove lavorano ogni giorno circa 62mila frontalieri, chiede che sul "mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio'.
"Ce l'aspettavamo, anzi è già tanto che la percentuale non è stata più alta, c'è troppo un clima di malessere oltreconfine". Lo ha detto, commentando i risultati della votazione in Canton Ticino, Eros Sebastiani, presidente dell'Associazione Frontalieri Ticino, sede a Varese, dalla cui provincia arrivano circa 25.000 dei lavoratori che vanno a lavorare nel cantone svizzero. Altri 22.000 arrivano dal comasco e il resto tra il lecchese, la valtellina, il verbano-cusio-ossola in Piemonte, e in minore percentuale da altre zone del centro Italia.
"Ce l'aspettavamo, anzi è già tanto che la percentuale non è stata più alta, c'è troppo un clima di malessere oltreconfine". Lo ha detto, commentando i risultati della votazione in Canton Ticino, Eros Sebastiani, presidente dell'Associazione Frontalieri Ticino, sede a Varese, dalla cui provincia arrivano circa 25.000 dei lavoratori che vanno a lavorare nel cantone svizzero. Altri 22.000 arrivano dal comasco e il resto tra il lecchese, la valtellina, il verbano-cusio-ossola in Piemonte, e in minore percentuale da altre zone del centro Italia.
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