A poche ore dalla pronuncia dei saggi che hanno dichiarato “inammissibile” il quesito referendario per cambiare il sistema elettorale, il dibattito tra i partiti è solo all'inizio. I promotori rinviano i commenti definitivi ad un'analisi dettagliata della sentenza e spiegano che ci sono margini per presentare un nuovo quesito, riadattandolo. È il legale rappresentante, Luca Beccari (DC), a commentare a caldo la bocciatura. Rilancia, poi, con un'altra riflessione. Secondo Beccari, la sentenza potrebbe far pensare anche a un vizio di legittimità della legge vigente per la parte che prevede l'entrata di rappresentanti in Consiglio grazie al premio di maggioranza.
Gli altri due quesiti, quello per sancire la gestione pubblica delle reti tramite l'AASS e quello per vietare per legge la conversione del credito d'imposta in debito pubblico, sono stati ammessi. I referenti, Andrea Belluzzi del Psd per il primo ed Emanuele Santi di Mdsi per il secondo, si dicono soddisfatti e si preparano alla raccolta firme per arrivare al voto.
Dalla maggioranza, Repubblica Futura plaude alla bocciatura del quesito sul sistema elettorale e cita i saggi, soffermandosi sul passaggio in cui si spiega che la modifica alla legge avrebbe portato a “una sorta di cooptazione di alcuni componenti” del Consiglio per accordo tra le forze politiche e non per una scelta diretta degli elettori. Rf lancia anche una frecciata a Rete e Pdcs invitandoli a formare alleanze di governo “alla luce del sole”.
Sul referendum Civico10 ha organizzato una conferenza stampa. Il movimento accoglie con favore l'inammissibilità per scongiurare il “ballottino post-voto”, parla di “ennesimo incidente di percorso dell'opposizione” ma, allo stesso tempo, afferma di non essere mai stato contrario a un confronto sull'attuale legge. Civico 10 va oltre il referendum: invita tutti i partiti alla collaborazione. Si rivolge poi alla sua stessa maggioranza, per continuare con il “cambio di passo” intrapreso dopo le dimissioni di Celli e l'apertura del Ccr alle opposizioni, così da realizzare i cambiamenti annunciati agli elettori.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Marica Montemaggi (Civico 10)
Gli altri due quesiti, quello per sancire la gestione pubblica delle reti tramite l'AASS e quello per vietare per legge la conversione del credito d'imposta in debito pubblico, sono stati ammessi. I referenti, Andrea Belluzzi del Psd per il primo ed Emanuele Santi di Mdsi per il secondo, si dicono soddisfatti e si preparano alla raccolta firme per arrivare al voto.
Dalla maggioranza, Repubblica Futura plaude alla bocciatura del quesito sul sistema elettorale e cita i saggi, soffermandosi sul passaggio in cui si spiega che la modifica alla legge avrebbe portato a “una sorta di cooptazione di alcuni componenti” del Consiglio per accordo tra le forze politiche e non per una scelta diretta degli elettori. Rf lancia anche una frecciata a Rete e Pdcs invitandoli a formare alleanze di governo “alla luce del sole”.
Sul referendum Civico10 ha organizzato una conferenza stampa. Il movimento accoglie con favore l'inammissibilità per scongiurare il “ballottino post-voto”, parla di “ennesimo incidente di percorso dell'opposizione” ma, allo stesso tempo, afferma di non essere mai stato contrario a un confronto sull'attuale legge. Civico 10 va oltre il referendum: invita tutti i partiti alla collaborazione. Si rivolge poi alla sua stessa maggioranza, per continuare con il “cambio di passo” intrapreso dopo le dimissioni di Celli e l'apertura del Ccr alle opposizioni, così da realizzare i cambiamenti annunciati agli elettori.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Marica Montemaggi (Civico 10)
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